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Cure oncologiche, in Calabria una tecnica all’avanguardia che rende più precisi i trattamenti radioterapici

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Cure oncologiche, in Calabria una tecnica all’avanguardia che rende più precisi i trattamenti radioterapici

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REGGIO CALABRIA – Nell’ambito delle cure oncologiche il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ha attivato, presso la U.O.C. di Radioterapia Oncologica, una nuova tecnologia all’avanguardia specifica per i trattamenti radioterapici. Si tratta della Surface Guided Radiation Therapy (SGRT) con Breath-Hold (ovvero con respiro trattenuto), una metodologia di imaging dinamico specifica per il trattamento di alcuni tipi di tumore la cui posizione è fortemente dipendente dal ciclo respiratorio.

La tecnologia utilizza sistemi di telecamere ottiche per monitorare in tempo reale la superficie esterna del paziente e per questo consente di agire in maniera più rapida e precisa per alcune tipologie di trattamento in cui i movimenti respiratori giocano un ruolo significativo, quali quelli del distretto polmonare, epatico e nei trattamenti della mammella sinistra. La tecnologia opera in regime di apnea, definita “Breath-Hold”, o attraverso una inspirazione profonda (Deep Inspiration Breath-Hold – DIBH).

Cure oncologiche

Cure oncologiche: precisione ed efficienza con la nuova tecnica

Come osserva il Direttore della U.O.C. di Radioterapia Oncologica, dr. Said Al Sayyad “l’impiego di questa tecnologia nella routine clinica consente di assicurare un posizionamento del paziente sul tavolo di trattamento estremamente efficiente ed accurato, mediante il controllo costante della posizione durante l’intera seduta”. Il sistema rivela anche i minimi spostamenti dei pazienti e questo consente ai tecnici di radiologia di intervenire immediatamente “assicurando che la terapia sia sempre mirata”.

La tecnica di trattenimento del respiro consente di ridurre il movimento degli organi interni (es. polmone, fegato) o esterni (es. mammella) causato dalla respirazione, – spiega il dottor Giuseppe Sceni, Direttore della UOC di Fisica Sanitaria – e quindi di aumentare la precisione nel colpire il bersaglio tumorale (che col respiro trattenuto è pressoché immobile), minimizzando allo stesso tempo l’irradiazione dei tessuti sani circostanti”.

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