Calabria
Cuccioli di capriolo nei boschi della Calabria? Non toccateli: l’appello della LIPU. Ecco cosa fare
 
																								
												
												
											RENDE – Con l’arrivo della tarda primavera, le escursioni nei boschi della Calabria diventano sempre più frequenti. È proprio in questo periodo, tra maggio e metà giugno, che si può avere la fortuna – o la tentazione – di imbattersi in un cucciolo di capriolo immobile tra l’erba. Sembra solo, indifeso, forse abbandonato. Ma non lo è. A chiarirlo è la LIPU Calabria e la sezione provinciale di Rende, con il supporto del Gruppo Locale di Conservazione (GLC) LIPU Sila. Il messaggio è semplice e diretto: non toccate i piccoli di capriolo.
“Non sono soli e il contatto umano può compromettere la loro vita”
I cuccioli che appaiono “soli” sono in realtà deliberatamente nascosti dalle madri, che adottano una strategia naturale per proteggerli dai predatori. Le femmine, infatti, si allontanano solo temporaneamente per cercare cibo, ritornando regolarmente ad allattare e accudire i piccoli. Secondo gli esperti, il contatto umano può compromettere questa delicata dinamica: l’odore lasciato dall’uomo può spingere la madre a non riconoscere il proprio cucciolo, abbandonandolo definitivamente. Un gesto fatto in buona fede, come raccogliere l’animale per “salvarlo”, potrebbe condannarlo a una vita in cattività, dal momento che la reintroduzione in natura è estremamente complessa.
Cosa fare, allora, in caso di avvistamento?
– Non toccarlo;
– Non nutrirlo;
– Allontanarsi in silenzio e con calma;
– Evitare di calpestare l’erba nei dintorni per non rivelare la sua posizione ai predatori;
Solo nel caso in cui l’animale appaia ferito o in evidente difficoltà, è corretto contattare le autorità competenti: la Stazione Forestale, la Polizia Provinciale oppure la Centrale Unica di Emergenza 112, fornendo esclusivamente la posizione senza mai prenderlo in braccio o spostarlo. Un piccolo gesto di rispetto per la natura può fare la differenza tra la vita e la morte per queste creature fragili. La LIPU invita tutti gli escursionisti, appassionati e cittadini a osservare con attenzione ma senza interferire, ricordando che la miglior forma di aiuto per la fauna selvatica è lasciarla libera di seguire i suoi ritmi naturali.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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