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Cosenza riconosce il Samudaripen: il genocidio di oltre 500mila rom e sinti

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Cosenza riconosce il Samudaripen: il genocidio di oltre 500mila rom e sinti

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COSENZA – Il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Giuseppe Mazzuca, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che riconosce ufficialmente il Samudaripen, il genocidio di oltre 500.000 rom e sinti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il documento è stato promosso da alcuni consiglieri comunali, tra cui Giuseppe Ciacco e Francesco Gigliotti. Il Consiglio ha incaricato il Sindaco Franz Caruso e la Giunta di avviare azioni concrete: promuovere attività culturali e iniziative di sensibilizzazione, collaborare con le associazioni rom e sinti locali, consolidare il ruolo del Comune come promotore dei diritti umani e della giustizia sociale.

Il significato storico del Samudaripen

Nel documento viene evidenziato che il termine Samudaripen, in lingua romanì, significa “tutti morti”. La tragedia è stata a lungo ignorata dalla memoria collettiva. Si ricorda anche la presenza a Cosenza di una comunità rom di circa 850 persone, storicamente radicata e parte attiva della vita cittadina.

L’intervento del Presidente della Commissione Politiche Sociali

Giuseppe Ciacco ha definito il riconoscimento un atto di civiltà e umanità. Ha sottolineato l’importanza di coltivare la memoria storica per costruire una società giusta e inclusiva, che protegga i più vulnerabili e rifiuti ogni forma di discriminazione.

Le parole dell’Assessore al Welfare Veronica Buffone

Buffone ha ricordato il lungo silenzio sul Samudaripen e l’importanza di inserire il suo riconoscimento nella legge sulla Giornata della Memoria. Ha sottolineato l’impegno condiviso con l’associazione Lav Romanó e l’urgenza di trasformare il ricordo in azione civica e culturale.

La testimonianza della Consigliera Daniela Puzzo

Con una citazione del poeta rom Karl Stojka, Puzzo ha aperto un discorso toccante sul valore della memoria e sui pregiudizi persistenti nei confronti dei rom e sinti. Ha ricordato i campi di internamento italiani e ha invitato a costruire ponti, non muri, tra le comunità.

L’omaggio a Luigi Bevilacqua

Il consigliere Gigliotti ha ricordato Luigi Bevilacqua, giovane attivista rom e vicepresidente di Lav Romanò, scomparso prematuramente. Ha sottolineato come il riconoscimento del Samudaripen rappresenti anche il coronamento del suo impegno per l’uguaglianza e l’inclusione.

La voce della comunità Rom: Fiore Manzo di Lav Romanò

Fiore Manzo, presidente di Lav Romanò, ha ringraziato istituzioni e consiglieri per aver accolto la proposta dell’associazione. Ha ricordato il contributo storico della comunità rom alla città e l’importanza di questo riconoscimento per dare dignità alle vittime e promuovere i diritti umani.

Le dichiarazioni finali dei consiglieri

Nella fase delle dichiarazioni di voto, consiglieri come Bianca Rende, Michelangelo Spataro, Giuseppe D’Ippolito e Francesco Alimena hanno espresso sostegno convinto all’iniziativa. Hanno evidenziato la rilevanza etica e politica di questo atto e l’importanza della memoria come fondamento di una società democratica.

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