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Cosenza, trasporto a rischio per centinaia di dializzati: «Asp e Regione indifferenti»

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Cosenza, trasporto a rischio per centinaia di dializzati: «Asp e Regione indifferenti»

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COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo l’appello delle associazioni di volontariato per il trasporto dei pazienti dializzati a Cosenza  che rischia il blocco a causa delle convenzione scaduta con l’Asp. Una problematica che non si è ancora risolta nonostante i continui appelli all’azienda sanitaria provinciale di Cosenza e alla Regione Calabria.

Le associazioni di trasporto dializzati (Misericordia di Cosenza, Misericordia di San Marco Argentano, Misericordia di Trebisacce, Avas Presila, Giovanni Paolo II, Nuova Croce Azzurra Cosenza, A.V.A.M. odv Mendicino, La Misericordia di Amantea, Montalto Soccorso, Gospa odv Rende, San Nicola di Mira, Croce Verde Lattarico, Croce Verde Silana, Calabria Soccorso, Aspa Acri, Montalto S.Sosti) hanno scritto una lettera al governatore della Calabria Roberto Occhiuto, senza ricevere alcuna risposta.

Sos trasporto dializzati: “Asp e Regione non ci ascoltano, pronti alla protesta”

Francesca Camposano, portavoce del gruppo, ci spiega come funziona allo stato attuale il servizio: “l’Asp di Cosenza affida alle associazioni del terzo settore il trasporto di pazienti che hanno bisogno di fare la dialisi, li assegna tramite manifestazione di interesse che dovrebbe poi essere man mano rinnovata. Al momento ci troviamo in questa situazione, la convenzione è scaduta il 2016 e nonostante le nostre pressioni l’Asp non ha mai rinnovato. Qualche settimana – prosegue – fa l’Asp di Cosenza ha pubblicato una manifestazione di interesse alla quale noi associazioni non abbiamo potuto partecipare in quanto la stessa prevede il rimborso forfettario come pagamento del servizio, invece in base alla legge del terzo settore noi associazioni possiamo collaborare con le pubbliche amministrazioni ma percependo solo l’effettivo rimborso delle spese realmente sostenuto. Stiamo cercando di interagire con chi di competenza all’Asp di Cosenza ma pare che a nessuno interessi questa faccenda. Si rischia di lasciare a piedi centinaia di pazienti che senza la dialisi potrebbero morire, noi non abbiamo lasciato il servizio perché si tratta di una terapia salva vita e non ce la sentiamo di interrompere il trasporto, ma allo stesso modo non possiamo lavorare senza una convenzione adeguata in quanto commetteremo un illecito amministrativo, siamo in queste condizioni dal 2016 – precisa Camposano – e non riusciamo più a sostenere neanche i costi visto che non veniamo pagati da parecchi mesi in quanto senza convenzione non si può procedere ai pagamenti. Noi stiamo tenendo in piedi il servizio per spirito di carità e coscienza verso i pazienti, ma questo compito dovrebbe spettare all’Asp non a noi, tanto più che a breve saremmo costretti a fermarci perché non riusciamo più a sostenere la spesa.

Lo stesso problema riguarda il supporto al 118 , altra gravissima situazione – continua Camposano. – Le associazioni gestiscono una quindicina di postazioni nella provincia, e il mancato rinnovo della convenzione comporterà il blocco del servizio. Immaginate cosa significa bloccare 15 postazioni di emergenza territoriale. Abbiamo scritto innumerevoli volte all’Asp e alla Regione e non ci hanno mai risposto, lunedì mattina andremo a manifestare a Catanzaro davanti la Cittadella sperando che ci ricevano”.

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