Area Urbana
Cosenza, l’Imam a Caruso: «serve un cimitero per defunti islamici». Le salme di Cutro trasferite a Bologna
COSENZA – Una richiesta di spazio cimiteriale per i defunti di fede Islamica. A chiederlo, nuovamente, è l’Imam Ahmed Berraou, presidente e legale rappresentante dell’Associazione DAAWA.ODV. In più la comunità islamica della Calabria nel nome del suo coordinamento di centri islamici della Calabria hanno fatto domanda per la sepoltura a Bologna delle salme dei morti musulmani di Steccato di Cutro, e che la regione Calabria ha dato disponibilità per il trasferimento per cui in attesa della conferma “vi chiediamo – scrive l’Imam – di non dare ordine seppellimento nei cimiteri cristiani perché non é consentito ed è un’ingiustizia verso i defunti”.
“Considerata la presenza di cittadini di fede musulmana nell’area urbana “Cosenza – Rende” – scrive l’Imam – e considerato il verificarsi di decessi di neonati, di persone che non hanno sostegno delle proprie famiglie per il rimpatrio della salma per carenze economiche o difficoltà nella individuazione della parentela, si pensi ai rifugiati e clandestini; Considerato il numero di mussulmani italiani che non possono essere inviati in altri paesi per una degna sepoltura, in quanto il loro unico paese è l’Italia; Considerato che vi è ormai una terza generazione con background migratorio ma a tutti gli effetti cittadini italiani nati in Italia e che non hanno alcun rapporto con il paese di provenienza, né un interesse concreto ad essere sepolti nei paesi di origini dei loro avi; Considerata l’impossibilità del rimpatrio di defunti mussulmani originari di paesi dove sono in corso conflitti armati o per l’impossibilità derivata dalla non identificazione.
Considerato il diritto alla sepoltura come un diritto fondamentale dell’uomo: Il diritto di sepoltura non si identifica in una pratica specifica, ma sta all’origine di tutte le pratiche. Esso infatti va al di là di qualsiasi divergenza politica o culturale e accomuna tutti gli uomini in quanto tali. Come costantemente affermato i diritti inviolabili dell’uomo non tollerano negoziazioni né discriminazioni fra la posizione del cittadino e quella dello straniero, indipendentemente dalla sua posizione di regolarità sul territorio di determinato Stato. Privare un individuo di un simile diritto, quindi, è da considerare a tutti gli effetti violazione di un diritto inviolabile, se non un crimine contro l’umanità. La sacralità della morte è complementare alla sacralità della vita, bene per una società che tenga alla sua sopravvivenza e al mantenimento di un tessuto culturale connettivo.
Tuttavia si registrano tanti segnali di perdita della sacralità della morte sintomatici di un processo, sempre più vasto e intenso, di perdita della sacralità della vita. Considerato che si tratta di un doveroso riconoscimento della specificità religiosa garantita dalla Costituzione e tutelata dall’ Art. 3.8 pag. 81 (Trattamento delle salme e sepoltura): “i piani regolatori cimiteriali possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico”. “Il Sindaco può inoltre concedere un’area adeguata nel cimitero a comunità straniere che facciano domanda di avere un proprio reparto per la sepoltura delle salme dei loro connazionali”.
A nome della comunità islamica del distretto “Cosenza/Rende” e dintorni” – scrive al sindaco Caruso l’Imam – sono a chiedere cortesemente di individuare un adeguato spazio specifico per la sepoltura dei nostri defunti nel rispetto del rito funebre islamico e delle leggi italiane vigenti. Tale possibilità prevista dalla legge per le diverse confessioni religiose è stata attuata in alcuni Comuni d’Italia. Resto a Sua piena disposizione per un colloquio diretto finalizzato ad approfondire e conoscere le modalità del rito funebre del culto Islamico”.
Social