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Cosenza, in Piazza XI Settembre manifestazione contro l’autonomia differenziata – FOTO

Area Urbana

Cosenza, in Piazza XI Settembre manifestazione contro l’autonomia differenziata – FOTO

Marco Belmonte

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COSENZA – Organizzato dal movimento “La Base” di Cosenza, in piazza XI Settembre lungo Corso Mazzini, la manifestazione contro l’autonomia differenziata, ha portato in piazza diversi movimenti che incitano al dissenso su questo disegno di legge.

Il ddl sulle autonomie differenziate mira invece a riconoscere alle Regioni autonomia legislativa su queste e molte altre materie. La misura, per come è oggi, spoglierebbe lo Stato centrale dei propri poteri, con perdita di ruolo decisionale. Tradotto, vorrebbe dire che in futuro potremmo avere Regioni che gestiscono in piena autonomia, per esempio, il rispettivo piano sanitario. Uno spacchettamento che per forza di cose potrebbe investire anche la scuola, dal momento che le Regioni avrebbero piena autonomia anche in questa materia.

“Nella nostra regione – afferma Federico – l’autonomia differenziata è l’ennesima legge che metterà a grosso rischio i nostri servizi, e di fatto questo è un disegno di legge firmato dal leghista Roberto Calderoli. Mette in vetrina . prosegue – il fatto che le regioni avranno autonomia decisionale rispetto ai servizi di cui hanno competenza: la sanità, i trasporti, l’istruzione in particolare, questa autonomia sarà in realtà misurata in base ai fondi che sono stati storicamente spesi per questi servizi. Sappiamo bene come neL nostro territorio, in Calabria in particolare ma un po’ in tutto il sud, c’è una grossa differenza di quante risorse sono state utilizzate per servizi di quante invece ne spendono, le regioni del nord. Se le regioni più ricche tratterranno buona parte del gettito fiscale e lo reinvestiranno in servizi regionali migliori e all’avanguardia, ci saranno meno soldi nelle casse dello Stato per finanziare i vostri tanto acclamati livelli essenziali di prestazione (LEP). La coperta è troppo corta e voi lo sapete.

D’altronde, in ambito sanitario, è dal 2001 che esistono i livelli essenziali di assistenza (LEA) e da allora, in Calabria, non sono mai stati soddisfatti. Come vede, il fatto di definire dei livelli essenziali non implica che questi vengano rispettati. Ma soprattutto, perché dovremmo accontentarci di livelli essenziali? Le malattie arrivano senza badare al luogo di residenza presente sulla carta d’identità, pretendiamo gli stessi servizi di qualità di cui dispone un cittadino lombardo.
La sanità, l’istruzione, i trasporti e tanto altro dovrebbero essere servizi garantiti in modo omogeneo in tutto il Paese, l’Autonomia Differenziata aumenterà drasticamente e definitivamente le differenze che già spaccano il Paese. In conclusione, le condizioni che avete posto perché l’Autonomia Differenziata venga realizzata sono specchietti per le allodole. Quello che accadrà – proseguono i manifestanti – è che tutte le carenze dei servizi pubblici verranno compensate da grandi investimenti privati; e noi lo sappiamo cosa fanno i privati quando hanno campo libero nei servizi fondamentali, lo abbiamo scoperto sulla nostra pelle: pensano solo al loro profitto. Tagliano, licenziano, riducono le prestazioni all’osso pur di garantirsi un ampio margine di guadagno.

In realtà è un qualcosa che cela semplicemente la libertà delle regione che già godono di molti piu fondi, di poter decidere liberamente come spendere i soldi pubblici, mettendo ancora più in evidenza le differenze economiche e sociali creando divisioni sul territorio nazionale che utopicamente e costituzionalmente dovrebbe invece essere considerato unito, come recita la nostra Costituzione”.

La risposta alle Polemiche di Occhiuto

Sui manifesti contro il governatore della Calabria Roberto Occhiuto e altri personaggi politici La Base risponde che “E’ stata una reazione sicuramente spropositata ma anche ridicola perché come collettivo abbiamo avuto in mente questi manifesti, che ironicamente criticano appunto i parlamentari calabresi del centro destra che hanno votato questa legge, che hanno approvato, in maniera ironica, utilizzando anche i volti dei politici, che comunque sono personaggi pubblici quindi i loro volti li conosciamo benissimo perché sono sempre presenti nei cartelloni elettorali, in modo da attirare anche l’attenzione delle persone. Siamo stati addirittura additati, in particolare dal senatore Mario Occhiuto ex sindaco di questa città, addirittura paragonati ai movimenti terroristici degli anni 70, è una reazione che si commenta da sola, si ci poteva fare anche una risata su tutto questo, è una critica politica che ha utilizzato lo strumento ironico anche della satira, ci sembra assurda una reazione del genere, abbiamo visto in conseguenza a questa presa di posizione a cui sono seguite anche altri parlamentari che in forme diverse anche loro si sono inalberati di questa iniziativa, manifesti strappati dalla polizia, della digos e della scientifica in maniera veramente incredibile, portata alla luce del sole dai nostri cittadini che ci hanno segnalato, con dei filmati pubblicandoli sui social”.

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