Area Urbana
Cosenza, 25enne salvato dal 118. Mattia “sanitari competenti e umani. Vivo grazie a loro”
 
																								
												
												
											COSENZA – “Si parla spesso di malasanità ma a Cosenza mi hanno salvato la vita“. A contattare la nostra redazione è Mattia, 25 anni cosentino, studente di Medicina che, nei giorni scorsi, si è sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. “Mi sono operato a Reggio Calabria da un professore di Milano e che opera anche al nosocomio metropolitano. Ne sono uscito – ci dice Mattia – apparentemente bene. Vengo dimesso e faccio ritorno a Rossano, dove vivo con la mia famiglia”.
L’inizio dell’incubo
Mattia nei giorni successivi all’intervento inizia a stare male. I dolori diventano ora dopo ora, minuto dopo minuto sempre più lancinanti. “Un dolore disumano, mai provato prima. Mi sentivo morire“. Il nostro amico corre all’ospedale più vicino, il Nicola Giannettasio. “Fin da subito sono stato accolto da un personale preparato ed efficiente. Lì hanno capito che la situazione era urgente e che qualcosa di grave stava succedendo. Nell’immediato è stata contattata la centrale operativa del 118 di Rossano per un trasferimento d’urgenza all’Annunziata di Cosenza“. Mattia aveva un’emorragia in corso. Ne parla con voce tremante, spaventata come chi in pochi minuti ha visto la morte in faccia.
“Pet di Rossano, i miei angeli in terra”
“L’equipe, medicalizzata del 118 PET di Rossano, sono stati i miei angeli in terra. La dottoressa Scattarella, l’infermiere Sportini, l’autista Russo mi hanno accudito – continua Mattia – con una tale umanità e premura che anche in quel momento di insopportabile dolore e difficoltà mi sentivo al sicuro. Mi hanno trasferito all’Annunziata in tempi ristrettissimi salvandomi letteralmente la vita”. Giunto a Cosenza Mattia è stato operato d’urgenza dalla dottoressa Bonaiuto. Fortunatamente l’intervento è riuscito alla grande. Attualmente è ancora ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’Annunziata ma le sue condizioni sono buone e nelle prossime ore potrebbe essere dimesso”.
“Anche in questo reparto ho travato un personale umano e qualificato, il primario Aiello presente e scrupoloso. Spesso sentiamo parlare di malasanità, di ambulanze senza medico, 118 che non arriva, urgenze che finisco con la morte del paziente eppure io – conclude Mattia – ho trovato dei veri professionisti ed una medicina d’urgenza che mi ha salvato la vita. Sono ancora su questa terra grazie ai medici e alla medicina cosentina”.
 
                         
								 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social