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Ciacco: «Famiglia, soci e poltrone: il sistema Occhiuto al capolinea della decenza»

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Ciacco: «Famiglia, soci e poltrone: il sistema Occhiuto al capolinea della decenza»

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Ciacco-Occhiuto

COSENZA – “A me dei risvolti penali dell’inchiesta a carico di Roberto Occhiuto non interessa proprio nulla. A me, interessa la sostanza politica della vicenda. E la sostanza politica ci consegna 4 personaggi: l’Arch. Mario Occhiuto, il Dott. Roberto Occhiuto, il Dott. Paolo Posteraro, l’Ing. Ernesto Ferraro, i quali, all’unisono si muovono in uno scenario disgustoso, animato, da un torbido intreccio di affari, prebende e favori, sullo sfondo del quale si incastona, anche, il barbaro saccheggio delle casse di AMACO, che ha, poi, determinato il colossale crac finanziario dell’Azienda, vergognosamente trascinata alla dichiarazione di fallimento”. Lo scrive in una nota Giuseppe Ciacco, consigliere comunale e provinciale di Cosenza.

E, nel periodo della razzia finanziaria, l’Amministratore unico di Amaco  era il Dottor Paolo Posteraro, socio del Presidente Roberto Occhiuto in 5 società: Tenuta del Castello; Fpa retail; Fpa; Parametro Holdign; Ytam. E il Dottor Posteraro è stato nominato Amministratore unico dell’Amaco dall’allora Sindaco della Città di Cosenza, l’Architetto Mario Occhiuto, fratello del Presidente Roberto Occhiuto. Quindi, Mario Occhiuto ha nominato Amministratore unico dell’Amaco il socio del fratello. Ma, sulla scena, c’è anche l’Ing. Ernesto Ferraro, socio del dott. Posteraro nella Ytam srl. E l’ing. Ferraro irrompe sulla scena, perché viene nominato Direttore generale di Amaco, proprio, dal dott. Paolo Posteraro. Quindi, Posteraro nomina Direttore generale dell’Amaco il suo socio.

Però la telenovela non finisce qui. Perché dopo Amaco entra in gioco Ferrovie della Calabria. Il 5 febbraio del 2022, il Presidente Roberto Occhiuto, nella sua espressa qualità di rappresentante legale della Regione Calabria, socio unico di Ferrovie della Calabria, nomina Amministratore unico di Ferrovie della Calabria l’Ing. Ernesto Ferraro. Quindi, Roberto Occhiuto nomina Amministratore unico di ferrovie della Calabria, il socio del suo socio. Ma la telenovela non finisce qui. L’Ing. Ferraro, 48 ore dopo il suo insediamento, nomina consulente amministrativo di Ferrovie della Calabria il dottor Paolo Posteraro. Quindi, Ernesto Ferraro nomina consulente di Ferrovie della Calabria il suo socio, nonché il socio di Roberto Occhiuto. Ma la telenovela non finisce qui. L’Ing. Ferraro non è solo l’Amministratore unico, ma è anche il Direttore Generale di Ferrovie della Calabria e ci diventa con una procedura spudoratamente gaglioffa: Amaco, con Posteraro al vertice, cede a Ferrovie della Calabria il proprio contratto di Direttore generale in capo, guarda caso, all’Ing. Ferraro e Ferrovie della Calabria, con Ferraro al vertice, accetta la cessione. Quindi, sostanzialmente, Posteraro ha autorizzato il trasferimento del suo socio e Ferraro, facendosi, farsescamente, scudo della firma puramente formale del direttore degli Affari generali di FdC si è auto-assunto.

E, allora, riepilogando:
– Mario Occhiuto nomina il socio del fratello Roberto;
– Paolo Posteraro nomina il suo socio;
– Ernesto Ferraro nomina il suo socio, nonché il socio di Roberto Occhiuto;
– Ferraro si auto-assume
– Posteraro e Ferraro si nominano reciprocamente.

Il trionfo triviale dell’uso familistico, padronale e feudatario delle istituzioni. Signor Presidente Occhiuto, se Lei avesse una briciola di pudore, dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni. Non perché è persona indagata, ma perché è lo spudorato bancomat di un cerchio marcio, divorato dai più famelici appetiti speculativi. Governatore Occhiuto, lei lo sa che cosa dice, con piglio cialtronesco, l’On. Meloni? Dice testualmente questo: “L’Italia è la Nazione, nella quale vige l’amichettismo. Ci sono tutti questi circoli di amichettisti. E questi circoli di amichettisti hanno un loro indotto”. Ebbene, signor Presidente Occhiuto, Lei è esattamente il tenutario di uno di questi circoli. Ecco perché deve dimettersi. Più presto oggi che domani”.

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