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Castrolibero LSU/LPU, Belmonte e Cozza chiedono a Durigon il sostegno del governo: «Riconoscere contributi mancanti»

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Castrolibero LSU/LPU, Belmonte e Cozza chiedono a Durigon il sostegno del governo: «Riconoscere contributi mancanti»

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CASTROLIBERO (CS) – Ieri sera a Castrolibero, a margine della rassegna “Premierato e assetti istituzionali” il coordinamento LSU/LPU della Calabria, rappresentato da Antonio Belmonte CSA-CSAL Funzione pubblica e Romolo Cozza, portavoce LSU/LPU, provincia di Cosenza, ha incontrato il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon. Nel corso dell’incontro si è parlato del riconoscimento dei contributi previdenziali agli ex lsu/lpu, utilizzati negli enti locali.

“I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità – hanno detto al sottosegretario, Cozza e Belmonte – saranno i prossimi poveri, pensionati, della P.A. Per dodici anni, prima delle stabilizzazioni (2006/2008 e successive 2020/2021) hanno lavorato senza contributi previdenziali negli Enti locali, un vero e proprio lavoro nero, legalizzato dallo stato. Le pensioni dopo trent’anni di attività, saranno di 700 euro, se andrà bene”.

LSU/LPU, le richieste fatte al governo tramite Durigon

“I primi pensionamenti al 31/12/2025, – hanno ricordato i due – non raggiungeranno nemmeno i 20 anni di contributi, perché stabilizzati nel 2008, ma lsu/lpu dal 1997, per cui le pensioni certificate dai Caf e anche dall’Inps, saranno di 542,25 euro. Una vergogna. Riconoscendo i contributi previdenziali, – hanno evidenziato ancora i portavoce dei precari a Durigon – per 10 anni a 30 ore, si potrebbe avere una pensione più dignitosa, arrivare ad almeno 1000 euro”.

Il coordinamento ha chiesto a Durigon, il sostegno del governo per l’approvazione del Disegno di Legge n. 539 del Senatore Gasparri. Il D.d.L. che mira a riconoscere i contributi previdenziali mancanti che, se pur prevedendo un costo di 160 milioni di euro. La proposta fatta nella serata di ieri al sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, spiegano Belmonte e Cozza, è quella di scaglionare la fuori uscita degli lsu/lpu.

“Non andranno in pensione tutti insieme – spiegano – A partire da quelli già andati in pensione prima del 2025 (pochi), gli altri saranno scaglionati in almeno 15 anni, per cui le somme previste per ogni anno, non sono irraggiungibili. E, poi, non tutti hanno bisogno di una copertura dei dieci anni di contributi previdenziali (numeri in possesso della banca dati del Ministero del Lavoro)”.

Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha espresso condivisione e piena disponibilità a verificare con gli uffici del ministero la proposta di scaglionamento dei pensionamenti con la relativa spesa finanziaria, rinviando al mese di settembre, una risposta più certa e concreta al coordinamento.

Un flash mob a Roma a settembre

Per dare maggiore visibilità e forza alla loro richiesta, il coordinamento ha comunque annunciato al sottosegretario, Durigon, un flash mob a Roma a settembre, con l’obiettivo di restituire dignità e sicurezza economica a centinaia di famiglie. “Un sostegno concreto a chi ha lavorato senza sosta e non si è ritrovato i contributi previdenziali come tutti” concludono Cozza e Belmonte.

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