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Canili sotto inchiesta: l’ipotesi è di presunte frodi nell’erogazione di fondi pubblici

Calabria

Canili sotto inchiesta: l’ipotesi è di presunte frodi nell’erogazione di fondi pubblici

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CROTONE – Alcuni canili del Crotonese sono finiti nel mirino della Procura della Repubblica di Crotone, che ha avviato un’inchiesta per presunte frodi nell’erogazione di fondi pubblici. Su delega del procuratore Domenico Guarascio, la Guardia di Finanza del Gruppo di Crotone ha avviato l’acquisizione di documentazione e sta effettuando accertamenti su una rete di convenzioni tra la società Mister Dog e diversi comuni: Cutro, Cirò, Cirò Marina, Mesoraca, Rocca di Neto e Santa Severina, che hanno affidato ad una società in particolare, il servizio di custodia e mantenimento dei cani randagi.

Le Fiamme Gialle vogliono verificare se le somme erogate siano coerenti con il numero effettivo di animali ospitati e se siano rispettati gli standard igienico-sanitari previsti per la tutela della salute dei cani.

Tre canili, due a Rocca di Neto e uno a Santa Severina ad esempio, ospitano circa duemila cani, di cui circa 600 provenienti dai sei Comuni in convenzione. Gli animali, dopo l’accalappiamento, vengono microchippati dall’Asp di Crotone, che si occupa anche delle spese veterinarie. Trascorsi 60 giorni, i cani vengono trasferiti nei rifugi della società oggetto di indagine ma il mantenimento è pagato dai Comuni.

L’inchiesta mira a chiarire eventuali incongruenze nei numeri dichiarati, a verificare se sia stata superata la capienza massima e ad accertare se siano stati commessi reati come appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato.

 

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