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Calcio e pirateria: il 7 dicembre in funzione la piattaforma che blocca (e scova) i furbetti del pezzotto

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Calcio e pirateria: il 7 dicembre in funzione la piattaforma che blocca (e scova) i furbetti del pezzotto

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ROMA – La lotta ai furbetti del pezzotto, messa in campo della Serie A, si accinge ad un ulteriore importante step. A partire dal 7 dicembre entrerà in funzione la piattaforma, prevista dal Decreto Legge Caivano per bloccare i siti che trasmettono illegalmente trasmettono in streaming le partite. Superati tutti i test e l’approvazione dell’AGCOM, la piattaforma entrerà in funzione contro i furbetti a partire dalla gara in programma l’8 dicembre all’Allianz tra Juventus e Napoli. AGCOM, che ha verificato la sostenibilità legale, ha proceduto con i test del sistema, dopo che la Lega Serie A ha deciso di donarla all’Autorità lo scorso Settembre a seguito dell’insediamento del tavolo tecnico che ha stabilito i requisiti di funzionamento della stessa piattaforma.

Pezzotto e IP illegali scovati entro 30 minuti ma….

Entro trenta minuti la piattaforma consentirà di individuare e bloccare gli IP illegali consentendo alla Guardia di Finanza e alla Polizia postale di risalire alle persone che fruiscono illecitamente dei contenuti. Secondo quanto appreso e pubblicato dalla Gazzetta dello Sport “questo iter è obbligatorio per combattere la criminalità più sofisticata e pericolosa, quella che opera attraverso hacker capaci di rubare il segnale tv dalle più importanti realtà internazionali.

Sanzioni fino a 5mila euro e anche il carcere

Chi fruisce di contenuti sportivi e di intrattenimento in maniera illegale non sa che i suoi dati, condivisi per acquistare un abbonamento pirata, possono essere poi facilmente utilizzati, per esempio, per prelievi dai propri conti correnti e pagamenti non autorizzati. Oltre a incorrere in denunce penali e in multe, chi frequenta i siti pirata mette dunque a rischio la propria identità digitale, usa sul proprio smartphone o pc un servizio gestito da hacker e compromette i propri dispositivi, con il rischio di diventare destinatari di truffe”. Le pene pecuniarie possono toccare i 5.000€ a cui si aggiunge il rischio di misure cautelari con tre anni di carcere. Si stima che siamo circa 5 milioni di utenti in Italia che si avvalgono dei servizi del pezzotto.

Servirà la prova Forense per l’oscuramento

Come riportato invece da Repubblica “Perché l’oscuramento in 30 minuti sia possibile, serve però una “linea rossa”. Una volta scovato il sito pirata, la Lega Calcio e le pay-tv informeranno in tempo reale il Garante (l’AgCom) che ordinerà alle società di Internet di oscurare subito il servizio. A creare la piattaforma di dialogo, che funzionerà in modo automatico, sarà il Garante.

“Nei mesi scorsi – scriveva sempre il quotidiano, il Garante aveva oscurato oltre 110 siti pirata, grazie alle vecchie norme di salvaguardia. E alcuni di questi siti – incredibilmente –avevano  fatto poi causa lamentando dei vizi procedurali. Per questo il Garante – con il tacito appoggio di alcune società di Internet – ha pensato che la Lega Calcio e le pay-tv (Dazn, Sky e le altre) debbano produrre la “prova digitale forense”, così da certificare che una violazione del diritto d’autore è davvero in atto.

Danno alla Serie A da circa 350 milioni di euro

Secondo i conti di broadcaster e Serie A la pirateria online costa al calcio italiano circa 350 milioni di euro l’anno. La ricerca condotta da Fapav/Ipsos testimonia che il pubblico di consumatori che fruisce illegalmente dello sport, nel nostro Paese, è per lo più concentrato tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato e tra gli occupati. Questo ci dice che la pirateria è un fatto socialmente accettato”.

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