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Cambiare nome a “Viale Città di Cutro”, Alecci scrive al sindaco di Reggio Emilia: «Offesa per l’intera comunità cutrese»

Calabria

Cambiare nome a “Viale Città di Cutro”, Alecci scrive al sindaco di Reggio Emilia: «Offesa per l’intera comunità cutrese»

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COSENZA – “Cambiate nome a viale Città di Cutro, rievoca la ‘Ndrangheta”. È questa la richiesta che nellle scorse settimane era arrivata a Reggio Emilia da parte dell’ex prefetta Antonella De Miro, ora in pensione e supportata dal sindaco della città emiliana che avrebbe intenzione di modificare o integrare il nome della strada. Una decisione che ha diviso e scatenato polemiche. Ora a parlare è il consigliere regionale Alecci che ha inviato una lettera aperta al primo cittadino di Reggio Emilia Marco Massari.

“Nei Suoi intenti e dell’ispiratrice della modifica, l’ex Prefetta e cittadina onoraria Antonella De Miro, il cambio di denominazione avrebbe l’obiettivo di rafforzare il messaggio pubblico di contrasto alla criminalità organizzata e l’impegno contro la ‘ndrangheta e le sue infiltrazioni nel tessuto economico e sociale reggiano. – dice Alecci – Un obiettivo certamente onorevole e condivisibile, ma che, però, non mi trova altrettanto d’accordo riguardo questa azione amministrativa legata al cambio di denominazione della strada. Tale gesto, infatti, nel tentativo di dare un segnale forte contro le organizzazioni criminali porta necessariamente con sè un’offesa per l’intera comunità cutrese”.

Alecci al sindaco di Reggio Emilia: “Così si umilia la stragrande maggioranza di cittadini perbene”

“Questa comunità non lo merita. – precisa a gran voce il consigliere regionale – Numerosi sono gli avvenimenti in cui i cutresi hanno dato prova del loro enorme cuore, del loro coraggio e della loro capacità di accoglienza. Basti ricordare la tragedia del naufragio sulle coste di Cutro del febbraio del 2023, quando la comunità locale e le organizzazioni di accoglienza hanno fornito supporto ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime, meritando anche l’elogio del Capo dello Stato Sergio Mattarella che nel suo discorso di fine anno ha citato testualmente ìsolidarietà, libertà, giustizia, pace, i valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza (…) questi valori li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro'” dice ancora Alecci portando come esempi il sostegno della Protezione Civile di Cutro all’indomani dell’alluvione del 2023 in Emilia, senza considerare, aggiunge “l’apporto lavorativo e professionale di tanti abitanti di Cutro e dei paesi limitrofi che hanno contribuito allo sviluppo della città di Reggio Emilia e delle altre città emiliane”.

Questi esempi dimostrano chiaramente come Cutro, e la Calabria, dice chiaramente Alecci “siano ben altro rispetto alla malavita organizzata e una tale generalizzazione sia miope e ingiusta. La ndrangheta purtroppo è un male che esiste e che deve essere combattuto quotidianamente con tutti i mezzi a disposizione dello Stato, ma per contrastare l’azione di questi miserabili delinquenti si rischia di umiliare la stragrande maggioranza di cittadini perbene. – sottolinea il consigliere regionale – Portare avanti questa iniziativa amministrativa significherebbe dare un segnale di distanza, di chiusura, di respingimento, oltretutto proveniente direttamente da esimi rappresentanti delle istituzioni”.

È con queste motivazioni, conclude Alecci appellandosi al sindco di Reggio Emilia, che possa rivedere le sue posizioni invitandolo “a venire in Calabria, dove sarò onorato di condurLa personalmente alla scoperta di questa straordinaria terra e del grande cuore dei calabresi”.

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