COSENZA – “Dopo tre anni il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria Antonella Iunti lascerà l’incarico per approdare nelle stanze del Ministero dell’Istruzione. Nominata nel settembre 2021 dall’allora Ministro Bianchi a seguito delle drammatiche vicende che avevano coinvolto i vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale prima dall’indagine “Diacono” avviata dalla procura di Vibo nel 2020 che portarono alla decapitazione dei vertici dell’Ente con il coinvolgimento di importanti figure come il compianto ispettore Piscitelli e l’allora direttrice Calvosa e subito dopo da altre inchieste che coinvolsero la dottoressa Boda che le succedette”. È quanto scrive in una nota l’USB Scuola Cosenza che critica duramente l’operato del dirigente in questi ultimi tre anni
“Conduzione anonima, senza slancio, poco incisiva”
“La dottoressa Iunti – scrive il sindacato – veniva nominata per affrontare e risolvere i tanti problemi che affliggevano e continuano ad affliggere la Scuola calabrese ma soprattutto per capire come riprendere in mano una macchina amministrativa e darle il necessario slancio per raddrizzare la rotta. Come Organizzazione Sindacale USB in questi anni, e crediamo di essere in buona compagnia della gran parte del mondo della Scuola, non abbiamo avvertito la sua presenza né tantomeno piangeremo la sua assenza. La Iunti infatti ha espresso una conduzione anonima, senza slancio, poco incisiva sul piano sia dei contenuti che dei progetti strategici, riducendo al minimo essenziale visite ed iniziative, compresi gli incontri con le comunità scolastiche. Nessuna politica, nessuna visione organica, nessun orizzonte di ampio respiro, nessuna presa di posizione sul dimensionamento scolastico. Zero sugli organici del personale ATA e docente sempre più ridotto. Zero sulla crisi scolastica delle aree interne della nostra regione. Zero sulla dispersione scolastica”.
“Totale assenza di prospettive”
“Tutti segnali preoccupanti – evidenza ancora il sindacato – che dimostrano una totale assenza di prospettive e un completo abbandono delle nostre scuole. Eppure non solo la Politica dovrebbe operare fattivamente ma anche un Ente importante come l’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe manifestare preoccupazione per i problemi enormi e continui che la Scuola calabrese evidenzia e produrre le conseguenti azioni. Solo alcune Organizzazioni Sindacali tra quelle considerate maggiori, i cui segretari regionali hanno stazionato beati per tre anni nelle stanze dell’USR e giammai sussurrato una qualche critica o pur piccolo rilievo, o qualche DS beneficiario di nomina significativa si sentiranno defraudati di tanta competenza e attività”.
“Nomine dirigenziali calate dell’alto”
Le nomine a Dirigente apicale dell’USR sono quasi sempre state nomine rispondenti esclusivamente a vissuto esigenze politiche, calate dall’alto, senza che ci fosse verifica delle capacità e competenze per affrontare difficoltà storiche ed emergenze quotidiane. E i “beneficiari” quasi sempre hanno vissuto la propria funzione in Calabria come una parentesi che li proiettasse ad avanzamenti di carriera altrove. Da qui il pressappochismo per le politiche scolastiche, la chiusura e l’autoreferenzialità che abbiamo rilevato, con la chiusura in una falsa torre d’avorio, l’assunzione di decisioni unilaterali, evitando ogni reale ed effettivo confronto democratico. Sono cambiati i suonatori ma la musica è rimasta è rimasta sempre la stessa”.
“Scuola ha bisogno di presenza di spessore e autorevole”
“Abbiamo sempre detto che questa terra avrebbe bisogno di figure in grado di segnare una vera svolta alla guida di un prestigioso Ente pubblico come l’Ufficio Scolastico Regionale, per questo riteniamo che siano necessari criteri oggettivi per valutare la scelta di chi dovrà guidarlo. Si ha bisogno di una presenza di spessore e autorevole (che non significa assolutamente autoritaria e arrogante), che sappia dialogare proficuamente con tutti gli attori del mondo della Scuola e connettersi con la società civile. Si ha bisogno di confronto, collaborazione e tanta trasparenza. Efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa non si ottengono decidendo da soli ma, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, coinvolgendo tutti, compreso le minoranze sindacali, quelle che non dicono sempre di sì e non sono abituate a fare da zerbino in cambio dello zuccherino”.
USB Scuola Cosenza