L’ex governatore calabrese era accusato di corruzione e abuso d’ufficio. La sentenza emessa al termine del processo con rito abbreviato
CATANZARO – Aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nell’ambito dell’inchiesta “Lande Desolate” e accusato di corruzione e abuso d’ufficio. Oliverio è stato assolto perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale di Catanzaro, Giulio De Gregorio al termine del processo con rito abbreviato. La Procura aveva chiesto per Oliverio una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere.
L’ex presidente Oliverio, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Armando Veneto, era stato raggiunto quando era ancora in carica, da una misura dell’obbligo di dimora, prima confermata dal Tribunale della Libertà, poi annullata dalla Corte di Cassazione. Soddisfazione nelle parole dell’avvocato difensore Enzo Belvedere: «E’ stato assolto per una misura cautelare che l’aveva colpito proprio nel momento in cui era presidente e aveva avuto un provvedimento cautelare restrittivo. Oggi il Gup ha detto che “il fatto non sussiste” assolvendolo con la formula più ampia. Oliverio ovviamente è molto soddisfatto perché da questa assoluzione nasce il riscatto rispetto al danno alla sua immagine, tant’è che la segreteria romana proprio a causa di questo processo non aveva voluto ricandidarlo. Non meritava questo trattamento dopo tanti anni di politica».
Al centro dell’inchiesta presunti illeciti commessi nelle procedure di affidamento di gara relative a importanti opere pubbliche (tra cui i lavori di piazza Bilotti a Cosenza, gli impianti sciistici di Lorica e l’aviosuperficie di Scalea). Oliverio è stato l’unico imputato a essere giudicato in abbreviato, tutti gli altri imputati saranno processati con rito ordinario. L’udienza è fissata per il 7 ottobre. Secondo l’ipotesi accusatoria, gli imputati avrebbero cercato di rallentare l’esecuzione dei lavori di Piazza Bilotti, eseguiti dal “gruppo Barbieri” che, in cambio, avrebbe ottenuto ulteriori finanziamenti per altri lavori ritenuti dall’accusa “non dovuti né legittimamente esigibili”. Rallentamento, secondo la Procura Catanzaro, il cui fine era di natura politica per non far inaugurare al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto – che in quel periodo era ricandidato – la piazza che si trova nel centro cittadino.
Prosciolti Adamo e Bruno Bossio
La deputata del Pd Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo, già vice presidente della Giunta regionale della Calabria, sono stati prosciolti stamattina davanti al gup del tribunale di Catanzaro, che ha emesso la sentenza in rito ordinario decidendo il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. L’on. Bossio e Adamo – difesi dall’avvocato Ugo Celestino – erano accusati di corruzione.
Andranno a processo tutti gli altri indagati che avevano scelto di essere giudicati con rito ordinario e oggi rinviati a giudizio: Giorgio Ottavio Barbieri, Carlo Cittadini, Vincenzo De Caro, Ettore Della Fazia, Gianbattista Falvo, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Damiano Francesco Mele, Marco Trozzo, Francesco Tucci, Arturo Veltri, Luigi Giuseppe Zinno.