Allerta rossa al Nord Ovest dove il maltempo sta provocando allagamenti, nubifragi e straripamenti tra Liguria e Lombardia. In Calabria, ma in generale al Sud, il tempo continua a rimane assolutamente mite, quasi estivo creando in alcune zone anche un problema siccità. Oggi e domani le giornate più calde
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COSENZA -Al Nord nubifragi e danni, al Sud caldo anomalo e allarme siccità. Bizzarie di un clima sempre più indecifrabile che ha diviso letteralmente l’Italia in due. Ieri la Protezione Civile ha emanato un avviso di allerta meteo di colore rosso per le intense precipitazioni che dalla notte stanno provocando allagamenti e straripamenti tra Lombardia, Piemonte e Liguria creando più di un disagio. Nel Mezzogiorno, invece, il caldo record e la mancanza di pioggia hanno fatto scattare l’allarme siccità fuori stagione. Le temperature nel fine settimana sono state eccezionalmente miti. Sulla Calabria abbiamo toccato punte di 28 gradi nel cosentino mentre sulla Sardegna occidentale addirittura si sono sfiorati i 30 gradi. Oggi e domani probabilmente le giornate più calde, mentre per l’arrivo delle piogge bisognerà aspettare la fine della settimana.

In tanti ne hanno approfittato per riversarsi sulle spiagge come mai forse era accaduto negli ultimi anni. Dal Tirreno allo jonio, dalla Riviera dei Cedri alla Costa degli Dei sembrava un fine settimana di inizio giugno più che di fine ottobre. Ed in tanti ne hanno approfittato per un ultimo tuffo in mare. Un clima molto mite per la stagione, se non addirittura caldo con temperature di diversi gradi oltre la norma che stanno creando anche disagi alle coltivazioni. E in questa Italia divisa in due un monitoraggio della Coldiretti evidenza le anomalie di un pazzo autunno che si classifica nella top ten dei piu’ bollenti dal 1800 con una temperature di 1,27 gradi superiore la media di riferimento sulla base dei dati Isac Cnr di settembre. Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – ha fatto scattare l’emergenza siccità in Puglia dove gli agricoltori sono stati costretti all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza, dagli ortaggi agli oliveti fino al foraggio, con gravi ritardi delle semine e un insostenibile aggravio dei costi. I pozzi stanno lavorando a pieno regime, come a luglio, per irrigare i campi. Le dighe lucane che dissetano il sud per la mancanza di pioggia sono su livelli da minimo storico del periodo con i sei invasi operativi della regione raccolgono appena 200 milioni di metri cubi d’acqua, circa 105 in meno dello scorso anno mentre rispetto alla massima capacità di raccolta, negli invasi lucani mancano oltre 530 milioni di metri cubi d’acqua. I cambiamenti climatici si abbattono – continua la Coldiretti – su un territorio reso più debole dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali lungo tutta la Penisola dove sono 7.275 i comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico, il 91,3% del totale.