La squadra mobile di Catanzaro ha sottoposto a fermo Gennaro Fiorentino, di 47 anni, collaboratore e parente del titolare del pub Tonnina’s. Avrebbe fatto appiccare l’incendio al noto pub e costato la vita a due giovani, per ricevere i soldi dell’assicurazione
CATANZARO – Fiorentino ha ammesso le sue responsabilità sull’incendio che ha provocato, nella notte di mercoledì, la morte di Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi, che hanno appiccato concretamente il rogo ma che, secondo l’accusa, avrebbero agito su incarico di Fiorentino, intenzionato a truffare l’assicurazione lucrando il rimborso per fare fronte ad una seria esposizione debitoria.
Le indagini hanno dimostrato che l’incarico di appiccare l’incendio è stato conferito al Paonessa e al Sergi, suoi conoscenti e frequentatori del “Tonnina’s”, proprio da Fiorentino Gennaro 47 anni, collaboratore e parente del titolare del locale andato a fuoco, intenzionato così a lucrare il rimborso della assicurazione accesa sull’attività commerciale al fine di far fronte ad una seria esposizione debitoria. Dai sopralluoghi tecnici, l’escussione delle persone informate sui fatti e dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nell’immediatezza, hanno consentito di accertare che Paonessa e Sergi, si erano introdotti nel locale utilizzando chiavi originali e dissimulando una effrazione.
Introdotti all’interno del locale avrebbero cosparso una copiosa quantità di liquido infiammabile su tutta la superficie utilizzando tre taniche contenenti circa 80 litri di benzina ed un erogatore del tipo nebulizzatore per agricoltura, rinvenuti dal personale operante durante la ricognizione dei luoghi interessati all’incendio. Rimane allo stato esclusa, quindi, l’ipotesi che l’evento sia da ricondurre a motivazioni estorsive come pure non vi è evidenza di qualsivoglia coinvolgimento nella vicenda della criminalità organizzata.
Sulla base delle risultanze investigative acquisite dagli investigatori della squadra mobile catanzarese, Fiorentino, durante la notte, è stato interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica Chiara Bonfadini ed ha ammesso le proprie responsabilità. Stamattina è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto ed è stato portato in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Resta quindi esclusa l’ipotesi che l’evento sia da ricondurre a motivazioni estorsive come pure, dalle indagini, non sono emersi elementi circa un qualsivoglia coinvolgimento nella vicenda della criminalità organizzata.