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Calabria meravigliosa, ma bocciata dal turismo: -18,3% di presenze e con pochissimi stranieri

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Calabria meravigliosa, ma bocciata dal turismo: -18,3% di presenze e con pochissimi stranieri

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Turismo Calabria

COSENZA – Oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale. Questi valori sono i più elevati osservati da sempre dalle rilevazioni sul turismo, superiori quindi ai livelli pre-pandemici del 2019: +3,0 milioni di arrivi (+2,3%) e +14,5 milioni di presenze (+3,3%).Emerge dalle stime del gruppo di lavoro inter-istituzionale sul turismo frutto dell’intesa tra Istat e MiTur che registra per il 2023 il record storico nell’andamento del turismo in Italia con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi.

Calabria in sofferenza. Pochi arrivi e poche presenze

Ma se i dati generali fanno ben sperare, a livello regionale la Calabria si lecca le ferite, visto che è una delle sette regioni che non è riuscita recuperare i dati che si registravano prima della pandemia, ovvero nel 2019, collocandosi addirittura in ultima posizione. Nella forbice 2019-2013, infatti, il dato negativo in Calabria ha riguardato gli arrivi (-10,9%) ma soprattutto le presenze -18,3%. E chi sceglie la Calabria sono per lo più italiani visto che come tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, la clientela turistica è rappresentata in maggioranza da componente domestica: due presenze turistiche su tre (più del 69%) sono riferite a clienti italiani.

In Calabria pochi stranieri e chi arriva sceglie gli alberghi

In Calabria il dato sale addirittura all’83,1%. Appena il 18.1% riguarda turisti stranieri. Chi sceglie la Calabria per una vacanza sceglie le strutture albergherie (78,1%) con solo il 21,9% che decide di soggiornare in strutture extralberghiere (campeggi, aree attrezzate per camper e roulotte, villaggi turistici, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, agriturismi, case per ferie, ostelli e B&B). Nonostante le enormi potenzialità di una regione con chilometri di bellissime coste marine e con le montagne tra le più belle d’Italia, a pesare sui dati negativi, inevitabilmente, sono le ataviche sofferenze di una regione dove mancano o sono poco moderne le infrastrutture, dove c’è poca valorizzazione a livello locale e non si punta alla clientela straniera, accontentandosi troppo spesso di un turismo mordi e fuggi locale. La speranza di rilancio c’è ed è legata ai nuovi voli aerei che interesseranno tutti gli aeroporti calabresi, dopo il rilancio del Tito Minnito di Reggio Calabria e il potenziamento di Lamezia Terme e Crotone.

Il turismo vola nel Nord-Est. Al Sud bene la Campania e Sicilia

A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove se ne concentrano circa 177 milioni, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%). La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%).

La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze). In termini di variazioni rispetto al 2022, le regioni che registrano un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%), la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta (+11%). Gli incrementi sono in parte determinati dalla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, interessa le Marche (+0,6%), l’Abruzzo (+2,2%) e l’Emilia-Romagna (+2,7%). Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia.

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