Calabria
Bufera Dulbecco, la Guardia di Finanza irrompe nella Cittadella Regionale. Perquisizioni in corso
 
																								
												
												
											CATANZARO – Dopo la bufera che si è abbattuta sull’Azienda ospedaliera Dulbecco, un nuovo scossone fa tremare la Regione. Questa mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno effettuato una perquisizione (tutt’ora in corso) all’interno del Palazzo della Regione Calabria. Secondo quanto trapelato, gli uomini della fiamme gialle avrebbero puntato le loro attenzioni su accreditamenti e autorizzazioni.
Sarebbero stati acquisiti documenti negli uffici al terzo e all’ottavo piano della cittadella regionale dove si trovano il rispettivamente il Dipartimento Tutela della Salute e quello dell’Economia e Finanze ma sembra che anche in altri piani vi siano delle perquisizioni nell’ambito di un’indagine della quale ancora non si conoscono i dettagli ma che riguarderebbe sempre l’ambito della sanità. Sarebbero almeno due, secondo quanto trapelato, i filoni d’indagine. Di sicuro da questa mattina la presenza dei militari non è passata inosservata.
La bufera sulla Dulbecco: gestione ‘privatistica’ delle liste d’attesa
Martedì scorso l’operazione della Guarda di Finanza che aveva scoperchiato quella che è stata definita una gestione con modalità “privatistiche” delle liste d’attesa al reparto di Oculistica della Dulbecco di Catanzaro. Alcuni medici in servizio all’ospedale, secondo l’accusa, avrebbero effettuato interventi chirurgici su pazienti visitati preventivamente a pagamento, durante lo svolgimento di attività extraistituzionale privata, garantendo loro un trattamento “privilegiato” rispetto ai pazienti ambulatoriali che avevano osservato le disposizioni per l’accesso alla prestazioni sanitarie pubbliche e che erano stati inseriti nelle rispettive liste di attesa. Sarebbe stato così alimentato, di fatto, un sistema privato di prenotazioni e prestazioni erogate gratuitamente dall’ospedale nel reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro.
Il primario Vincenzo Scorcia, 48 anni, è stato posto ai domiciliari dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro insieme alla segretaria di uno studio privato, Maria Battaglia (50 anni), in esecuzione di un’ordinanza del gip. I due sono sono indagati per associazione a delinquere, peculato, concussione, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio nonché, il medico, di falsità ideologica e autoriciclaggio. Gli indagati complessivamente sono 12.
Dalle indagini sarebbe emerso anche che cinque medici, nonostante avessero optato per il rapporto di lavoro esclusivo in favore della struttura pubblica, garantendosi così la percezione degli appositi emolumenti riservati al personale medico in regime di esclusività, svolgevano attività extra-istituzionale in studi e cliniche private, anche convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, con danno per l’Azienda ospedaliero-universitaria e per l’Università degli studi Magna Graecia di Catanzaro, quantificato in 984.762 euro. Contestualmente, i finanzieri hanno eseguito, nei confronti di cinque degli indagati, un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro e beni di valore pari al profitto dei reati loro contestati, pari a 984.762,23 euro.
 
                        
 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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