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Biologa Arpacal attaccata perché afferma che il mare nel Cosentino è pulito

Calabria

Biologa Arpacal attaccata perché afferma che il mare nel Cosentino è pulito

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COSENZA – Attaccata sui social perché ha detto che il mare del Cosentino è pulito. Filomena Casaburi, biologa dirigente Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) ha ricevuto aspre critiche sulla propria pagina facebook personale dopo l’intervista rilasciata al quotidiano QuiCosenza nella quale afferma che le acque di balneazione delle Jonio e del Tirreno cosentino non evidenziano criticità.

Le critiche alla biologa

Con un tag al profilo personale di Filomena Casaburi un utente ha invitato la biologa a visionare le immagini delle segnalazioni provenienti dai bagnanti che hanno immortalato evidenti anomalie sui litorali del Cosentino. «È vero, – scrive il lettore – non è un problema che nasce oggi. Ho letto, nel corso degli anni, decine di articoli/dichiarazioni tranquillizzanti sulla salubrità delle nostre acque ma il risultato non cambia. Ogni giorno, indipendentemente dalle condizioni meteo climatiche, arriva la “schiuma” portatrice sana (?) di liquami, chiazze oleose e rifiuti di ogni genere. Gentile dottoressa Casaburi, le chiedo la cortesia di venire con me a fare un bagno nelle “cristalline” acque di Sangineto. Porti con se un bicchierino biodegradabile, vorrei farle provare il nostro mare da bere. Dovete smetterla di raccontare cose puntualmente smentite dal semplice utilizzo di sensi come vista ed olfatto. Meglio sarebbe dire la verità: in molte località del Tirreno cosentino, le acque non sono da bandiera blu. E non possiamo fare niente per cambiare la situazione».

La risposta dell’Arpacal

«Le segnalazioni ricevute, compreso il materiale foto e video, – afferma Arpacal in una nota di risposta alle critiche ricevute dalla dirigente – vengono esaminate con attenzione e fanno parte dei controlli puntuali. L’intervista rilasciata dalla dott.ssa Casaburi riguarda invece il monitoraggio ufficiale delle acque di balneazione, svolto secondo protocolli normativi condivisi a livello europeo. Abbiamo evidenza degli episodi transitori dovuti, ad esempio, a malfunzionamenti temporanei degli impianti di depurazione, scarichi abusivi o eventi meteorologici. È altresì vero che persistono criticità croniche in alcuni tratti del litorale tirrenico cosentino, spesso collegate alla mancanza o inadeguatezza degli impianti di trattamento dei reflui urbani: questione che non è nelle competenze di Arpacal (ente a controllo e non di gestione), ma richiede un intervento integrato da parte degli enti gestori e dei Comuni in modo diretto. L’Agenzia è sempre disponibile al confronto istituzionale, ma invitiamo cortesemente a evitare riferimenti personali, mantenendo il dialogo sul piano tecnico e collaborativo».

 

 

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