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TIS Comune di Cosenza, monta la protesta «sindaco aderisca alla piattaforma regionale per l’assunzione»

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TIS Comune di Cosenza, monta la protesta «sindaco aderisca alla piattaforma regionale per l’assunzione»

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COSENZA – Monta la protesta dei tirocinanti del Comune di Cosenza dopo anni di servizio negli uffici comunali. Alle 12 di oggi infatti, scade il termine per aderire alla piattaforma regionale per l’assunzione dei TIS – Tirocinanti di Inclusione sociale – istituita dalla Regione Calabria, nell’attesa di trovare una soluzione più sostenibile per lavoratori e amministrazioni.

I Tis si sono presentati questa mattina davanti Palazzo dei Bruzi, armati di cartelli per chiedere a Franz Caruso di aderire alla procedura. Al loro fianco si è schierata anche la consigliera comunale Bianca Rende, ma secondo quanto spiega, il sindaco infatti, non avrebbe intenzione di darvi seguito perchè non ci sarebbe la ‘sostenibilità del tempo’ di queste unità lavorative.

“Abbiamo organizzato questo sit in perchè siamo stati ‘sfruttati’ per 10 anni nei vari enti e ora che si apre uno spiraglio importante, il Comune non ha dato adesione, anzi si è fatto capofila di un’iniziativa per creare ostruzionismo contro la piattaforma regionale”.

“I nostri contratti scadono a novembre e questo rappresenta per noi, un primo segnale di stabilizzazione. Abbiamo chiesto un incontro al sindaco ma non siamo mai stati ricevuti. Inoltre sappiamo che, a seguito di un incontro alla Regione alla presenza dei sindaci che si oppongono alla piattaforma si è passati dai 25mila euro ai 40mila per ciascun tirocinante; queste sono risorse importanti per la stabilizzazione, ma sembra essere in atto un boicottaggio da parte di ben 204 sindaci”.

A dirlo è Cosima Schiavone del Dipartimento nazionale precari Csa: “servono chiarezza e responsabilità, non alibi. Molti sindaci, pur coinvolti in interlocuzioni a vari livelli, hanno scelto di avanzare motivazioni fragili e opache, verosimilmente per evitare una presa di posizione netta. Un atteggiamento che, oltre a indebolire la fiducia nelle istituzioni, offende la dignità di migliaia di tirocinanti, cui è stata promessa inclusione e che oggi chiedono soltanto coerenza”.

Ostacolare il percorso verso la stabilizzazione – come sta avvenendo in modo sempre più coordinato – significa mettere a rischio il futuro di migliaia di persone. Con la scadenza dei tirocini prevista per novembre, molti lavoratori rischiano di restare senza alcuna fonte di reddito. In questo contesto, bloccare un processo che rappresenta un’opportunità concreta non è solo irresponsabile: è moralmente inaccettabile. La Regione ha messo in campo risorse proprie e un incentivo statale per favorire finalmente l’inclusione lavorativa. Mai prima d’ora si era aperto uno spiraglio tanto chiaro verso la stabilizzazione. Eppure, proprio alcuni Comuni – che per anni hanno beneficiato gratuitamente del lavoro dei tirocinanti – oggi si oppongono, invece di sostenere un atto di giustizia sociale e dignità lavorativa”.  “Avere i mezzi, la necessità e l’occasione, ma scegliere l’ostruzionismo. E’ questo il vero nodo politico e morale. Che si tratti di una scelta consapevole o meno, il risultato è lo stesso: un grave segnale di irresponsabilità istituzionale”.

Roberto Sacco: «usati e gettati come rifiuti

 

A intervenire con parole dure, anche il consigliere comunale Roberto Sacco, che punta il dito contro l’amministrazione e in particolare contro il sindaco Franz Caruso: “Poteva e doveva fare tanto per questi lavoratori – ha dichiarato Sacco –. Si tratta di persone che hanno prestato servizio per anni e che oggi si ritrovano senza alcuna tutela e senza prospettive. C’erano anche i fondi messi a disposizione dalla Regione Calabria, ma il Comune ha perso l’occasione di garantire una continuità occupazionale a questi cittadini”.

tirocinanti cosenza sacco 02

Il consigliere ha voluto esprimere anche “massima solidarietà” nei confronti dei tirocinanti: “Stiamo parlando di lavoratori che conoscono la macchina comunale, che sono stati parte attiva nel funzionamento della pubblica amministrazione e che adesso vengono lasciati al loro destino. È un’ingiustizia che non possiamo accettare in silenzio”. “Il Comune di Cosenza avrebbe potuto fare da apripista per una stabilizzazione concreta. Invece, ha voltato le spalle a chi per anni ha dato il proprio contributo”.

 

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