RENDE (CS) – Tanta paura, ma nessun danno. Al terremoto di magnitudo 5.0 registrato a tre chilometri dal Comune di Pietrapaola alle 21:43, sono seguite altre numerose scosse decisamente meno violente. Tra quelle con intensità maggiore segnalate ve ne sono tre: la prima a 4 chilometri da Pietrapaola di magnitudo 2.3 alle 21:51; la seconda a 4 chilometri da Bocchigliero di magnitudo 3.1 alle 22:53; la terza a 5 chilometri da Bocchigliero di magnitudo 2.4 alle 02:12. A chiarire cosa stia succedendo è il professore Mario La Rocca docente di Geofisica e responsabile del laboratorio di Sismologia del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria.
Il terremoto di magnitudo 5.0
“Il terremoto di ieri sera nella zona dell’Alto Jonio cosentino – afferma La Rocca – non rappresenta un evento anomalo. Non c’è nulla di strano in quanto accaduto, semplicemente il sisma è stato più forte di altri che si verificano più o meno spesso in quella zona, non c’è da meravigliarsi. Per fortuna non ha fatto danni e a questo ha contribuito la notevole profondità ipocentrale di oltre 21 chilometri e altre caratteristiche della sorgente di questo terremoto che ha provocato uno scuotimento dell’area epicentrale tutto sommato contenuto. Si tratta di un territorio dove la sismicità è abbastanza diffusa, come più o meno in tutta la Calabria, quindi non sono affatto sorpreso da queste scosse”.
L’evoluzione dello sciame sismico
“La scossa di magnitudo 5.0 ha innestato una sequenza sismica che è tutt’ora in corso, costituita da centinaia di terremoti. È chiaro – spiega il sismologo dell’Unical – che solo quelli più forti vengono notati, come quello di Bocchigliero. Il catalogo sismico già ne segnala oltre 100 e se ne attendono altri via via più piccoli. Questo è il normale corso di un terremoto che ha un’intensità come quello di ieri sera. L’evoluzione di uno sciame sismico non è prevedibile in modo esatto. Per ora l’andamento procede in una modalità regolare, con scosse che vanno diminuendo in numero ed intensità. Al momento è tutto nella norma. Invece gli eventi registrati nei giorni scorsi in altre province calabresi (magnitudo 3.5 a Francica nel Vibonese e 3.3 nei pressi di Lamezia Terme) sono indipendenti tra loro e scollegati dal sisma nel Cosentino. Non c’è nessuna correlazione tra questi 3 distinti episodi”.
Consigli utili e buone pratiche
“La cosa più importante – consiglia il prof di Sismologia – quando c’è un terremoto o un qualsiasi altro evento potenzialmente dannoso è cercare di mantenere la calma. Uscire di casa è spontaneo per tutti quando sentiamo una scossa. Va benissimo, soprattutto se si vive in un seminterrato, ma generalmente lo facciamo quando è già terminata perché dura pochi secondi. Dopo la gente spaventata esce di casa ed è assolutamente comprensibile. È normale sia così. In generale, i cittadini devono sapere cosa fare, ricordare che prima o poi potrebbe verificarsi un terremoto forte. A partire dal ripararsi sotto a un tavolo o non mettere oggetti pericolosi e instabili sulle mensole, serve informarsi e fare attenzione. La manutenzione degli edifici è la prima forma di prevenzione per ridurre i danni in casi di eventi sismici. È la cosa più importante, ma riconosco sia anche la più difficile da mettere in pratica”.