Il consigliere comunale di Rende del Movimento 5 stelle Domenico Miceli: “Non accetteremo scelte clientelari”.
RENDE – Il consigliere comunale di Rende del Movimento 5 Stelle Domenico Miceli interviene sulla vicenda inerente la scelta degli scrutatori per il referendum del 17 aprile. Per Miceli l’ennesima esempio di una maggioranza in mano al Nuovo centrodestra. “E non solo per la palese contraddizione tra le dichiarazioni del consigliere Morrone (Laboratorio Civico) e quelle di Bruno (Ncd) – dichiara – ma anche per la presenza nella Commissione Elettorale Comunale di ben due membri del centro destra: lo stesso Bruno e il consigliere Monaco. Quest’ultimo, ricordiamo, dal Pd è approdato direttamente nel partito di Alfano senza passare dal Gruppo Misto. Alla luce di tutto ciò risulta evidente che grazie al ribaltone targato Monaco la minoranza consiliare non è più rappresentata nella Commissione Elettorale, anche se è bene sottolineare che il consigliere Monaco non ha mai rappresentato il Movimento 5 Stelle in nessuna sede”.
“Abbiamo contattato la Prefettura”
“Abbiamo provveduto a contattare la Prefettura di Cosenza – afferma Miceli – per verificare la legittimità di una Commissione Elettorale in mano all’esecutivo, pur conoscendo bene le direttive ministeriali e i vari riferimenti dell’art. 41 comma 2 del Tuel.Ma un altro e più stringente problema resta: ed è quello delle modalità di scelta degli scrutatori. Abbiamo chiesto al sindaco di Rende, che ricordiamo essere anche il presidente della Commissione elettorale, checché ne dica l’autonominatosi Bruno, e a tutti i membri della Commissione, di selezionare gli scrutatori tramite sorteggio dalle liste dei disoccupati e tra le fasce più povere della popolazione rendese”.
“Se Manna non è d’accordo con la maggioranza, si dimetta”
“È inutile che Manna, o chi per lui, continui a propagandare la pratica del sorteggio – sottolinea Miceli – che nei fatti la sua maggioranza non vuole. Chi crede di prendere in giro? Se non è d’accordo con la maggioranza che governa a Rende, il primo cittadino faccia un passo indietro e si dimetta. La scelta degli scrutatori tramite sorteggio rappresenta l’unica modalità in grado di escludere categoricamente il rischio della cattiva pratica clientelare e l’unica in grado di garantire massima trasparenza a tutta l’operazione. Tutti gli altri metodi, seppur previsti dalla legge, alimenterebbero ulteriori dubbi sull’operato di questa amministrazione. In conclusione, non possiamo che ribadire il nostro Sì ai quesiti referendari e il nostro appello ai cittadini rendesi a prendere parte in massa alla consultazione del 17 aprile 2016 per bloccare le trivelle e salvare il mare nostrum dal petrolio e dalle mani delle lobby”.