COSENZA – La 49esima udienza del processo per far luce sulla morte dell’amato calciatore del Cosenza Calcio Denis Bergamini è ripresa stamattina in Corte D’Assise a Cosenza, dopo la pausa estiva. Assente in aula l’unica imputata per la morte del giocatore, accusata di concorso in omicidio premeditato, Isabella Internò.
In aula ascoltati oggi tre testi: si tratta di Luigi Canale, appuntato brigadiere, Nicola Carbone, maresciallo capo e il più atteso Dino Pippo Internò, cugino dell’imputata. Dino Pippo Internó è stato iscritto in un procedimento, indagato per concorso in omicidio insieme alla cugina Isabella. La sua posizione è stata poi archiviata dal pm Luca Primicerio. La Corte, presieduta dalla giudice Paola Lucente, ha sciolto le riserve sollevate dalla difesa dell’imputata, stabilendo che l’uomo poteva essere ascoltato in qualità di teste.
La deposizione di Dino Pippo Internò
“Tutto quello di cui ci accusano – ha detto Internò – è pura invenzione“. Nel corso della lunga udienza sono state fatte ascoltare intercettazioni telefoniche e ambientali. La parte civile rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo, al termine dell’udienza si è detto soddisfatto perché “il teste è fondamentale in questo processo e ha ammesso una circostanza per noi importante“. L’avvocato si è riferito alla testimonianza di Tiziana Rota, la quale ha dichiarato che una settimana prima dell’omicidio, durante una conversazione, Isabella, riferendosi ai cugini, le aveva detto “zitta che se sanno che Denis mi ha lasciata lo ammazzano“. Dino Pippo Internò in aula ha parzialmente confermato, rispondendo che si tratta “di modi di dire”.
Al momento Isabella Internò non ha intenzione di sottoporsi all’esame, ma “non escludo – ha detto il suo difensore, l’avvocato Angelo Pugliese – che possa cambiare idea, certamente rilascerà dichiarazioni spontanee alla fine“. La difesa scioglierà ulteriori dubbi entro il 18 settembre. Il processo riprenderà il 26 settembre.