COSENZA – La procura di Cosenza ha chiuso le indagini preliminare dell’inchiesta ribattezzata “Mala Arintha” e che travolse il Comune di Rende. Sono in totale 42 le persone a cui è stata notificata, a firma dei Pubblici ministeri Giuseppe Visconti e Margherita Saccà, la chiusura delle indagini (su un totale di 72 indagati nella fase preliminare) e 4 imprese. Tutti finiti nell’inchiesta su presunti appalti e lavori pubblici affidati in modo sospetto dal Comune d’oltre Campagnano.
Tra gli indagati anche il sindaco (sospeso) Marcello Manna
L’indagine, coordinata dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, dai pubblici ministeri Margherita Saccà e Giuseppe Visconti e condotta dai carabinieri della Compagnia di Rende e dai finanzieri del Gruppo di Cosenza, coinvolse amministratori, dirigenti, imprenditori ed esponenti della forze dell’ordine.
Tutti indagati, a vario titolo, per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato, abuso in atto d’ufficio.
Tra gli indagati anche il sindaco sospeso Marcello Manna, l’ex vicesindaco Annamaria Artese, i dirigenti comunali Francesco Minutolo e Roberta Vercillo e gli imprenditori Aceto e Mirabelli. È stata invece stralciata la posizione dell’ex assessore ai lavori Pubblici Pino Munno che ha scelto il rito abbreviato.
‘Mala Arintha’: il palazzetto e tutti i lavori sospetti
L’inchiesta, partita nel 2018, ha riguardato in particolare un presunto sistema corruttivo operante all’interno del Municipio con l’affidamento di alcuni lavori da effettuare nel territorio.
Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti finirono una serie di interventi effettuati in città. Come la sistemazione del piano viabile e la messa in sicurezza di Contrada Cutura, quella di via Piemente, in località Piano Monello ed in altre zone del comune di Rende. Nell’inchiesta anche i lavori di pulizia fiume Surdo per verificare delle perdite alla rete fognaria. Qui, gli inquirenti, alla luce di ulteriori acquisizioni probatorie intervenute, avrebbero ricostruito una serie di illeciti riguardanti affidamenti diretti e gare d’appalto sospette.
In particolare i lavori per il completamento del Palazzetto dello Sport, quelli “urgenti di manutenzione straordinaria del cimitero comunale, sede municipale e piazzetta Padre Pio Villaggio Europa”, la gara d’appalto per la gestione del centro diurno per minori “Madre Teresa di Calcutta”.
Ancora, quella relativa all’affidamento in concessione del servizio di gestione del Centro Anziani, l’affidamento diretto dei lavori relativi alla riparazione della rete fognante in contrada Ospedale, gli interventi di riqualificazione sociale e culturale di Viale dei Giardini-Villaggio Europa e quelli per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.