Guerra di mafia a Cosenza, dopo 16 anni di latitanza Edgardo Greco arrestato in Francia

Greco latitante da oltre 16 anni, si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo “Missing”

COSENZA – I carabinieri di Cosenza hanno arrestato in Francia, a Sant’Etienne, Edgardo Greco, latitante da circa 17 anni, dall’ottobre del 2006 destinatario di un mandato di cattura europeo per l’esecuzione della pena dell’ergastolo. Faceva il pizzaiolo in un caffè-ristorante di Sant’Etienne da almeno tre anni, dove si era stabilito dal 2014. Edgardo Greco, di 63 anni, il presunto esponente di ‘ndrangheta arrestato dai carabinieri di Cosenza nella città francese dopo 17 anni di latitanza.

Greco è accusato del duplice omicidio di Stefano e Giuseppe Bartolomeo, che risale al 5 gennaio del 1991 e per il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro compiuto a Cosenza il 21 luglio dello stesso anno. Delitti maturati nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca Pino-Sena e quella Perna-Pranno che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.

L’attività investigativa è stata avviata a dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati ad ricostruire la rete di appoggio su cui Greco contava risalendo alla presenza del latitante in Francia.

Edgardo Greco

Ritenuto affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno, egemone a Cosenza e provincia come accertato nell’esito del procedimento “Garden”, conclusosi alla fine degli anni 90, all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo “Missing”, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita il 5 gennaio del ’91, ai fratelli Bartolomeo che ambivano ad una maggiore “autonomia” e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine. I due sono stati trucidati a colpi di spranga, all’interno di una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.

Greco latitante da oltre 16 anni, risulta irreperibile dal 10 ottobre 2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo  “Missing”, che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90 tra i due clan cosentini.

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