Canone più basso per gestire il Castello Svevo: un ticket da 200 a 500 euro per matrimoni e convegni

Il comune di Cosenza porta a 3900 euro il fitto mensile stabilendo dei ticket per manifestazioni diverse da quelle culturali e aggiunge anche la gestione del chiosco della Villa Vecchia

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COSENZA – Tra i punti trattati in Consiglio comunale anche l’approvazione della procedura per l’affidamento in concessione del Castello Normanno-Svevo, degli spazi per servizi del Museo dei Brettii e degli Enotri e della buvette del Teatro “Rendano”;

L’illustrazione è stata affidata ad Antonello Costanzo nella sua qualità di delegato del Sindaco al Patrimonio. “Parlare del patrimonio del comune di Cosenza – ha sottolineato Costanzo – mi porta un senso di orgoglio e di emozione al tempo stesso, perché lavoriamo ogni giorno affinché la cittadinanza possa ritornare a vivere e a riscoprire le bellezze della nostra città, la storicità e la cultura che emana ogni suo bene. Ho sempre sostenuto che ogni bene comunale non è di proprietà dell’Amministrazione, ma delle donne e degli uomini che vivono nel nostro territorio“.

Costanzo ha ricostruito l’excursus che ha portato al nuovo bando

“Già nei mesi addietro erano stati pubblicati dei bandi di concessione del solo Castello, andati deserti e che ci hanno spinto a perseguire una strada ambiziosa, ma che può portare auspicabili benefici nell’interesse della collettività. Per l’affidamento dei beni ai privati – ha precisato ancora Antonello Costanzo – è possibile attivare la relativa procedura aperta attraverso il coinvolgimento dei privati interessati, muniti dei requisiti richiesti, attraverso la presentazione di offerte tecniche ed economiche”.  Il consigliere Costanzo ha poi fornito una dettagliata informativa del bando soffermandosi soprattutto sulla tipologia dei servizi e delle condizioni che dovrà garantire il futuro concessionario. Prima di concludere la sua illustrazione il consigliere Costanzo ha presentato una proposta di emendamento del bando aggiungendo alle strutture di cui si offre la disponibilità, il chiosco comunale situato all’interno della Villa Vecchia.

Subito dopo è intervenuto Gianfranco Tinto che nel sostenere il percorso di valorizzazione dei beni immobiliari del Comune, di particolare pregio, ha auspicato la partecipazione al bando di imprenditori in grado di dare un serio contributo alla gestione delle strutture inserite nello stesso bando.

La delegata alla Cultura del Sindaco, Antonietta Cozza, ha ringraziato il consigliere Costanzo per il lavoro svolto ed ha sottolineato come il bando rappresenti “un’occasione importantissima per la valorizzazione e promozione delle tre importanti istituzioni culturali della città. In particolare il Castello Svevo, diventato – ha ricordato Cozza -un set cinematografico, attraverso il bando di gestione potrà tornare ad essere luogo di attrazione culturale, turistica e commerciale“.

Aperture, ma anche rilievi nel successivo intervento del consigliere D’Ippolito che ha ricordato come “questo bando viene fuori dopo una lunga discussione e dopo un altro bando andato deserto e che non ha intercettato nessun professionista che volesse valorizzare il Castello. Ora viene proposto questo ulteriore bando, rendendolo appetibile con ulteriori beni e servizi. L’elemento che non è stato reso noto – ha detto Giuseppe D’Ippolito – è che al Castello Svevo con questo nuovo bando si potranno svolgere i matrimoni. E’ un modo per valorizzare l’immobile. Non condivido, però, la scelta di inserire tutto in un unico bando, perché si concentrerebbe troppo potere decisionale nell’interlocutore”. E ancora: “non possiamo accettare così una mera ratifica della proposta di delibera di consiglio, con l’inserimento nel bando di un quarto servizio (il chiosco della Villa Vecchia)”. A questo proposito d’Ippolito aveva chiesto cinque minuti di sospensione che però non sono stati accordati.

Ha preannunciato il suo voto favorevole Bianca Rende. “Già nella precedente consiliatura l’affidamento del Castello fu oggetto di discussione. Ritengo che la cessione a privati per organizzarvi eventi possa rappresentare un’opportunità di rilancio. Mi sono dovuta ricredere, non perché questa soluzione mi faccia  vedere il Castello alterato nella sua funzione essenziale, ma perché può realmente farlo rivivere. Tutti vorremmo tenere gli oggetti di famiglia addosso, ma a volte non è possibile. Questo bando è stato ampiamente discusso nelle commissioni competenti. E’ importante che il Castello venga ora vissuto e vissuto bene. E’ per questo è importante instaurare con la società vincitrice un rapporto dialettico. Per il Comune per gli eventi privati, ci potrà essere un buon ritorno economico”.

Alessandra Bresciani ha poi risposto a D’Ippolito. “Il collega sembra ignorare le procedure conseguenti per il riconoscimento del Museo dei Brettii e degli Enotri prima nel sistema museale regionale e poi nel sistema museale nazionale, grazie al raggiungimento di quei Livelli Uniformi di Qualità previsti dalle norme che bisogna avere (e che il Museo in questi anni ha perseguito) per essere riconosciuti in ambito nazionale e che è necessario mantenere, perché si è monitorati da una commissione costituita da responsabili della Regione e del Ministero”.

Sul bando è intervenuto il Sindaco Franz Caruso

“E’ questo un passaggio particolarmente  importante perché la gestione del bene nel passato era legata a un bando regionale e chi se l’era aggiudicato ha avuto dei vantaggi ed anche la disponibilità del bene, uno dei beni più importanti dal punto di vista culturale della città, ad un prezzo irrisorio di 950 euro al mese“. Il Sindaco ha inoltre ricordato che, una volta scaduto il contributo regionale, sono state accordate una  serie di proroghe “proprio perché abbiamo ritenuto che il Castello non potesse restare chiuso e che fosse un bene sempre usufruibile per i cittadini e i visitatori che venivano da fuori città. Sappiamo pure che i costi di gestione sono molto alti e abbiamo avuto difficoltà ad individuare quelle che erano le linee da seguire per rendere appetibile il Castello. Adesso abbiamo fatto un’operazione diversa che è legata necessariamente alla valorizzazione culturale del Castello, del Rendano e del Museo dei Brettii, tre presìdi culturali fondamentali per l’immagine della nostra città, però dobbiamo essere anche in grado di capire che c’è una gestione economica di questi beni che indubbiamente rappresenta anche uno sforzo economico per chi la approccia.

Matrimoni e convegni

Non solo – ha detto il Sindaco – abbiamo abbassato il canone mensile da 5000 a 3900 euro che non è sicuramente poco, ma abbiamo anche stabilito un ticket, che va da 500 a 200 euro, per ogni manifestazione diversa da quelle culturali, quindi per i matrimoni, i convegni, ecc.”. Inoltre, Franz Caruso ha richiamato anche l’attenzione alle entrate cui il Comune è tenuto per l’ammissione alla procedura di rientro ex articolo 268. “In questa ottica – ha aggiunto il Sindaco durante il suo intervento in aula –  abbiamo fatto anche la valutazione successiva di inserire nel bando anche il chiosco comunale ubicato nella villa vecchia”. Franz Caruso ha auspicato che ci siano delle partecipazioni da parte di imprenditori locali, anche se il bando è aperto a tutti.

“Il nostro obiettivo è che il Castello prima di tutto torni ad essere fruibile per tutti. Noi non siamo nelle condizioni di poter gestire direttamente il Castello. Non abbiamo risorse economiche, né umane per una gestione autonoma. Riteniamo prioritariamente importante per la nostra città ridare vita a questi beni”.

Un plauso finale il Sindaco ha poi rivolto  alla dottoressa Cerzoso, direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri “per l’impegno profuso in questi anni nella valorizzazione di questo presidio culturale, diventato insostituibile punto di riferimento per le attività culturali che si svolgono nella nostra città, ottenendo riconoscimenti e attenzione anche da parte di altre realtà territoriali che sono fuori dalla nostra provincia e fuori dalla nostra regione”.

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