COSENZA – Storie di ordinario disagio. Protagonisti di questa triste pagina cittadina, su cui le Istituzioni locali sono chiamati ad intervenire, sono due fratelli ultraottantenni, prigioniera della solitudine e dell’abbandono.
I due germani, residenti in piazza Europa, dopo un periodo di ricovero all’Ospedale dell’Annunziata, hanno deciso di ritornare nella loro casa, lasciando, spontaneamente, i letti del nosocomio. I due, giunt a casa, si sono resi conto di non avere dietro le chiavi del loro appartamento. Per entrare sono stati costretti ad allertare la sala operativa del 115, chiedendo ai vigili del fuoco di aprire la porta. I pompieri, giunti sul posto, dopo aver aperto la porta d’ingresso, si sono ritrovati davanti ad uno scenario incredibile: appartamento sporco, in evidente stato di incuria e di abbandono senza luce elettrica, e “abitato” da un insopportabile odore. Gli uomini del comando provinciale di viale della Repubblica, davanti a quella dispositiva sbiadita dell’appartamento, hanno contattato la centrale operativa del 118, chiedendo l’intervento dell’ambulanza. Contestuamente hanno allertato anche il Comune, segnalando il caso umano all’assessore alle politiche sociali. L’equipe medica e paramedica del Suem, dopo aver “caricato” i due fratelli in ambulanza, li ha trasportati in ospedale. L’assessore al ramo, invece, ha immediatamente attivato i suoi canali per dare, al più presto, un tetto ai due fratelli. I due anziani, però, non sono nuovi ad episodi del genere. Nello scorso mese di febbraio- ricordano alcuni dei condomini del palazzo in cui abitano i due anziani, intevenne la polizia di Stato. I due fratelli, infatti, a causa dell’età e di qualche deficit mentale, andarono in black out celebrale, lanciando per strada bottiglie di vetro, per poi, come due bambini, nascondersi in casa per non essere scoperti. Quel giorno, i poliziotti delle squadre Volanti della Questura, faticarono e non poco per entrare nell’appartamento. I due, infatti, si barricano in casa e, nonostante i ripetuti tentativi dei poliziotti di suonare al campanello di casa e del citofono, non aprirono la loro abitazione. Un ispettore di polizia decise allora di arrampicarsi sul balcone, riuscendo ad aprire una finestra per entrare all’interno. Una volta dentro, li trovò nei rispettivi letti, addormentati. Anche in quell’occasione l’abitazione era al di sotto di ogni requisito minimo di vivibilità: stanze sporche, cumilu di spazzatura di vario genere sparpagliati qua e là, resti di pranzo sul tavolo, “ostaggio” di insetti e ben cinque carrelli della spesa, vicino alla porta d’ingresso. Gli agenti decisero di intervenire, ripulendo l’appartamento e restituendogli un minimo di decenza. La storia, purtroppo, s’è ripetuta. Amaramente.