COSENZA – Tutte le categorie di lavoratori hanno avuto un sostegno, ma sono rimasti fuori i lavoratori stagionali del settore agricolo e anche quelli della pesca, esclusi da ogni tipo di ristoro anche nel decreto sostegni. Stamattina anche in piazza 11 Settembre a Cosenza il sit in davanti alla Prefettura nell’ambito della mobilitazione nazionale “zero sostegni-zero diritti” che ha preso il via il 31 marzo a Roma. Le lavoratrici e i lavoratori agricoli impiegati in agriturismi, nel settore del florovivaismo sono stati nuovamente discriminati, dopo aver perso in questo settore nell’ultimo anno milioni di giornate di lavoro. L’emergenza pandemica vede la maggior parte di questi lavoratori e le loro famiglie in condizioni di totale povertà. In Calabria, regione a forte vocazione agricola e con numerosi limiti strutturali, culturali e infrastrutturali c’è bisogno di maggiori investimenti, progettazione e confronto per valorizzare il lavoro di qualità e le produzioni agricole di eccellenza. In Calabria sono 70-80 mila lavoratori, circa 30mila solo nella provincia di Cosenza.
Stamattina manifestazioni davanti a tutte le sedi prefettizie della regione per chiedere:
– la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019;
– il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;
– l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;
– la tutela ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica;
– il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca.
I sindacati di categoria chiedono che venga riconosciuta la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (Pac) per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali, esprimono contrarietà al tentativo di semplificare ancor di più l’uso di voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori, e rappresentano l’esigenza di rinnovare celermente i contratti provinciali del settore agricolo e florovivaista, visto che le trattative sono ancora bloccate in quasi tutti i territori.
Foto e video di Francesco Greco