COSENZA – Sembrano essere i ‘padroni’ di viale Giacomo Mancini. Arrivano la mattina e allestiscono la loro postazione con sedie a sdraio posizionate sotto gli alberi al fresco, e via, pronti a cominciare la loro attività, naturalmente illecita. Stiamo parlando dei parcheggiatori abusivi, per la maggior parte stranieri senza fissa dimora, che stazionano all’inizio del Parco del Benessere (viale G. Mancini).
In modo del tutto sfrontato accolgono le auto nel lembo di terreno da loro “accudito”, aiutano gli automobilisti a parcheggiare per poi riscuotere l’obolo di poco più di un euro. A fine giornata si ritrovano in tasca un incasso di non poco conto: circa 150 euro a monetine che vanno a cambiare in ‘cartaceo’ in alcune attività commerciali sull’adiacente via Popilia.
Ovviamente guai a rifiutarsi a pagare il posteggio perché sennò o si è costretti a trovarne un altro, e questo comporterebbe arrivare tardi al lavoro visto e considerato che la zona è frequentata prevalentemente da dipendenti che lavorano negli uffici della zona, oppure ci si ritrova l’auto rigata. La loro presenza non è certo una novità, sia per i cittadini che per le forze dell’ordine che però, per la legge, naturalmente tutta italiana, stabilisce che l’attività di parcheggiatore abusivo crea sì un illecito amministrativo, ma senza costituire ipotesi di reato.
Solo se alla richiesta di denaro seguono minacce o violenza, si ipotizza il reato di estorsione e la situazione si aggrava. E il reato si configura solo se avviene una denuncia nei loro confronti, o se si verifica la flagranza di reato, stando sempre alla legge italiana, a volte, forse, fin troppo garantista, nei confronti di chi commette reati, cosiddetti minori ma pur sempre reati sono.