Cosenza, operaio licenziato per un commento su Facebook. Mobilitazione e presidio sotto il Comune

COSENZA – «Il licenziamento di un lavoratore di Ecologia Oggi Spa, l’azienda che ha l’appalto per la raccolta dei rifiuti a Cosenza e in altre città calabresi, è un atto gravissimo che ci dà il polso della condizione di chi è sotto padrone in questo paese e nello specifico nel nostro territorio». È quanto scrive in una nota il movimento di attivisti cosentini “La Base” che annuncia la mobilitazione con un presidio sotto il Comune di Cosenza e assemblee delle operaie e degli operai di Ecologia Oggi al termine di ogni fine turno per tutta la giornata.

«Il lavoratore ha perso il posto in tronco per aver scritto un commento su Facebook riguardo allo stato d’abbandono della città in cui vive. Cosa c’è di male? A quanto pare per Ecologia Oggi Spa un cittadino, al di fuori dell’orario di lavoro, non può esprimere pareri attraverso il suo profilo Facebook. La situazione – si legge nella nota – è arrivata ai limiti dell’assurdo: si pretende che i lavoratori rinuncino non solo ai propri diritti sul posto di lavoro, ma anche alla libertà di parola nella propria vita privata. Siamo davanti all’arroganza padronale più becera, che si fonda sulla paura e sull’intimidazione per soffocare ogni voce critica. È inaccettabile che un’azienda che gestisce un servizio pubblico, peraltro lautamente retribuita con soldi pubblici, si comporti come un feudo privato dove i lavoratori sono ridotti al silenzio sotto la minaccia del licenziamento.

«Chi lavora non è schiavo. La libertà di espressione è un diritto costituzionale, che va difeso con forza, soprattutto quando viene calpestato da chi si arricchisce sulla pelle di chi lavora in condizioni difficili, spesso precarie. Ecologia Oggi Spa non può pensare di farla franca. Chiediamo l’immediato reintegro del lavoratore licenziato e invitiamo tutte e tutti a una mobilitazione ampia contro questo attacco inaccettabile. Domani si terranno assemblee delle operaie e degli operai di Ecologia Oggi al termine di ogni fine turno per tutta la giornata e un presidio sotto al Comune dalle 11:00. Perché un’offesa a uno è un’offesa a tutti. Contro il ricatto, per la dignità e l’autodeterminazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Cosenza non si piega».