COSENZA – Non sono riusciti a portare a termine un intervento nei confronti di un uomo, rimasto ferito per strada a seguito di una caduta, che alla fine ha ricevuto le prime cure, solo una volta giunto al Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza e con non poche difficoltà. È accaduto venerdì sera poco dopo le 20, sul ponte di Mario Martire. L’uomo, secondo quanto ricostruito, avrebbe accusato un malore, ed essendo in sella alla sua bici, è caduto a terra battendo la testa. Per questo erano stati subito chiamati i soccorsi. Un’automedica, ricevuta la segnalazione alle 20.28 per l’intervento di soccorso ad un cinquantenne che aveva perso conoscenza, è arrivata sul posto in pochissimi minuti, alle 20.30. Il paziente è stato trovato seduto ma visibilmente bisognoso di cure.
L’infermiera e la conducente della vettura sanitaria però, si sono trovate davanti ad una situazione difficile, tra insulti, spintoni e strattonamenti, e più che intervenire per immobilizzare il ferito e iniziare a prestare le prime cure, hanno dovuto fronteggiare un nutrito gruppo di persone che, oltre ad ostacolarle, ha iniziato ad inveire con bestemmie e parolacce nei loro confronti.
In attesa che sul posto arrivasse l’ambulanza del 118, giunta da lì a poco, i sanitari hanno tentato in tutti i modi di calmare le persone presenti, spiegando di essere lì per aiutare il malcapitato e chiedendo più volte di allontanarsi. Ma la situazione è diventata sempre più concitata e a poco sono serviti i tentativi di un medico di calmare gli animi spiegando che era necessario un intervento sul posto.
Una delle persone presenti nel capannello formatosi attorno al ferito, forse un parente, ha letteralmente infilato nell’automedica il paziente chiedendo di andare in ospedale. Nel frattempo l’infermiera, spaventata, ha dovuto attendere i colleghi dell’ambulanza del 118 e trovare rifugio all’interno del mezzo.
Arrivati in ospedale la situazione di caos non è rientrata, in quanto nella cosiddetta shock room del Pronto soccorso nel frattempo, si erano presentate una decina di persone, che hanno iniziato ad insultare anche il personale ospedaliero. Una vicenda grave che mette a rischio il sistema di emergenza. Nonostante si parli tanto di malasanità, non si può ostacolare in questo modo chi, celermente, interviene per prestare primo soccorso in quanto, tali comportamenti, vanno a discapito del paziente.