COSENZA – Sono quattro le associazioni animaliste, oltre al proprietario del cane, che si sono costituite parti civili nel processo nei confronti dell’uomo che uccise con diversi fendenti Akim, il pastore dell’Anatolia trucidato barbaramente a settembre di due anni fa a Camigliatello Silano. Lo ha deciso il giudice Palmina Formoso nel corso dell’udienza, dando lettura dell’ordinanza con cui, insieme alla richiesta di costituzione di parte civile dell’avvocato Luca Mazziotti, legale del proprietario Francesco Scornajenchi, “riconosce a FareAmbiente Laboratorio Verde di Cosenza O.D.V., WWF O.A. Sila Pollino, Adottami in Calabria O.D.V. e Legambiente Calabria Aps, l’interesse ad agire in ragione degli obiettivi statutari e il loro collegamento col territorio, ha accolto anche quelle degli avvocati Anita Frugiuele, Fabio Spinelli, Massimo Lenti e Rodolfo Ambrosio, per le rispettive associazioni”.
I fatti
Akim era pastore dell’Anatolia di nove mesi. Venne colpito da numerosi fendenti sferrati con un coltello dalla lama di circa 20 centimetri da un quarantenne, proprietario di un altro cane, perché i due animali erano entrati in conflitto azzuffandosi. Nonostante il padrone del cucciolo fosse già riuscito a dividerli, l’imputato estrasse a sorpresa il coltello e si accanì su Akim fino a infliggergli un colpo che gli recise l’arteria femorale destra. Inutili i disperati tentativi di soccorso che furono effettuati, poiché Akim si spense di lì a poco per emorragia.
La prossima udienza del processo si terrà il 5 maggio, quando verrà sentito come testimone il proprietario di Akim e uno degli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno svolto le indagini.