COSENZA – L’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che aveva scelto il rito abbreviato), è stato assolto dall’accusa di aver lucrato su rimborsi in Comune per missioni istituzionali a Roma. Lo ha deciso oggi il Gup del Tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore. Il pm Visconti aveva chiesto la condanna di Occhiuto a 3 anni e 6 mesi, ma la tesi difensiva del legale dell’ex primo cittadino della città bruzia ha convinto i giudici. Nell’udienza preliminare, presieduta dal Gup dott.ssa Pingitore, si era registrata la costituzione di parte Civile dal parte dell’attuale amministrazione Bruzia guidata dal primo cittadino Franz Caruso.
Disposto, invece, il non luogo a procedere per Bruno Palermo, uno dei due dirigenti del settore Economato che si sono succeduti nel periodo d’indagine. Il giudice ha invece rinviato a giudizio Giuseppe Cirò, ex segretario particolare di Occhiuto e l’altra economa del Comune Ada Francesca Federico. Federico e Cirò sosterranno il processo a partire dal 7 giugno. Una vicenda giudiziaria davvero particolare questa visto che era stato proprio l’ex Sindaco di Cosenza a denunciare nel 2017 l’allora capo della segreteria Cirò per l’utilizzo indebito delle somme previste per le spese di rappresentanza: circa 80mila euro sottratti in quattro anni dalle casse comunali. In particolare spese per missioni mai effettuate oppure costate meno di quanto risultasse dalla documentazione contabile. A sua volta Cirò, che si è sempre dichiarato estraneo e di non aver mai preso neanche un centesimo, aveva denunciato Occhiuto per calunnia, innescando una serie di accuse incrociate che ha finito per trascinarli entrambi a giudizio.