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Arcivescovo Cosenza: «che tristezza l’Autonomia differenziata». Rapani si difende «voto necessario»

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Arcivescovo Cosenza: «che tristezza l’Autonomia differenziata». Rapani si difende «voto necessario»

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COSENZA – “Che tristezza l’approvazione dell’autonomia differenziata in Senato. Ma i cristiani presenti e votanti hanno dimenticato la Scrittura, i Padri della Chiesa? Stanno dalla parte dei ricchi in maniera pregiudiziale?”. Lo scrive sui social monsignor Giovanni Checchinato, Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano. Checchinato, 67 anni, originario di Latina, è arcivescovo di Cosenza dal dicembre del 2022. In precedenza era stato vescovo di San Severo. È componente della Commissione episcopale per le migrazioni.

Rapani: “voto necessario per tutte le regioni del Sud”

Il Senatore cosentino Ernesto Rapani decide di spiegare il suo voto a favore del disegno di legge sull’autonomia differenziata in “un contesto in cui i parlamentari di centrodestra del Sud sono oggetto di contestazioni”

La sua decisione di votare a favore è stata “subordinata all’inclusione di un emendamento cruciale. Proposto da Fratelli d’Italia, l’emendamento introduce vincoli chiari per evitare disparità di trattamento tra le regioni in caso di nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il Senatore Rapani ha affermato che questa condizione rappresenta la massima garanzia possibile per preservare gli interessi di tutte le regioni del Sud, contribuendo a un approccio equo e bilanciato nell’ambito dell’autonomia differenziata”.

“La mia scelta di votare a favore dell’approvazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata – proesegue – è stata guidata da una precisa valutazione delle condizioni. Il mio voto favorevole è stato condizionato dall’inserimento dell’emendamento proposto da Fratelli d’Italia, il quale afferma chiaramente che in caso di nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica derivanti dalla determinazione dei Livelli Essenziali di Prestazione (LeP), il trasferimento delle funzioni può avvenire solo dopo l’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che allocano le risorse finanziarie necessarie a garantire gli stessi livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, comprese le regioni che non hanno sottoscritto le intese. Questa clausola è fondamentale per evitare disparità di trattamento tra le regioni, mantenendo coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica e gli equilibri di bilancio. Ritengo che questa sia la massima garanzia possibile”.

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