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Appalto “colorato” a Rende, Pubbliemme condannata a risarcire le spese del Comune

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Appalto “colorato” a Rende, Pubbliemme condannata a risarcire le spese del Comune

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Cartelloni Pubblicitari Rende Publiemme

CATANZARO – Pubbliemme dovrà versare nelle casse del Comune di Rende 15.000 euro. L’impresa ha gestito gli impianti pubblicitari di servizio e le affissioni dirette d’Oltrecampagnano in sostanziale regime di monopolio fino al 2024. Nonostante il suo contratto fosse scaduto nel 2006. Un business che era quasi riuscita ad accaparrarsi nuovamente con la recente gara d’appalto per le concessioni: un appalto che vale oltre 2 milioni e 500mila euro (circa 650mila euro l’anno). Secondo il Tar di Catanzaro ci sono elementi sufficienti a dimostrare che fino all’effettiva riconsegna degli impianti l’azienda ha esercitato il servizio abusivamente, senza alcun titolo.

L’appalto “colorato”

La gara d’appalto ufficialmente è stata dichiarata deserta. Il
bando per l’affidamento del servizio di gestione degli impianti pubblicitari da destinare alle affissioni dirette è stato pubblicato nel luglio 2024. Aperte a settembre le buste con le offerte, Pubbliemme è risultata l’unica candidata non esclusa dalla gara grazie alle valutazioni della commissione giudicatrice presieduta dal dirigente del settore Lavori Pubblici Angelo Mancuso e composta da Eugenio Piscino, Maria Teresa Mincio e Lara Critardi. Dopo circa 20 anni di gestione esclusiva da parte di Pubbliemme l’appalto sarebbe così passato a Pubbliemme. Un’enorme delusione per gli operatori del comparto pubblicitario. A fine ottobre però la stazione appaltante si accorge che qualcosa non va e Pubbliemme viene esclusa dalla gara per gravi violazioni e gravi illeciti professionali. L’azienda non lo ritiene giusto, impugna tutto e pretende di tornare ad avere l’esclusiva delle concessioni su Rende.

Il Tar condanna Pubbliemme

Martedì 8 aprile, è stata pubblicata la sentenza della seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che ha respinto il ricorso attraverso il quale Pubbliemme chiedeva di annullare l’esclusione dalla gara d’appalto e di esserne dichiarata l’aggiudicataria. Il Tar, nel citare gli illeciti professionali che l’azienda rinnega, ricorda che il precedente contratto tra Pubbliemme e il Comune di Rende per la gestione degli impianti pubblicitari è citato anche nella relazione del Ministero dell’Interno che ha portato nel giugno 2023 a sciogliere per infiltrazioni mafiose il municipio amministrato dalla Giunta dell’ex sindaco Marcello Manna. In particolare, sottolinea il Tribunale amministrativo, nel report “si afferma che Pubbliemme avrebbe violato il divieto di subappalto, lasciando eseguire le prestazioni a ditte riconducibili a un soggetto molto vicino ad ambienti della criminalità organizzata“. Violazioni che il Comune ignorò, assecondando l’operato di Pubbliemme e inducendo la commissione d’accesso antimafia ad affermare che la gestione degli impianti pubblicitari a Rende fosse “una delle ragioni della ritenuta vicinanza alla criminalità organizzata della compagine politica e amministrativa dell’epoca”. Ma c’è di più. Per quanto riguarda il contratto concluso nel 2006 l’azienda “ha continuato a incamerare le somme dei servizi non consentendo di fatto all’amministrazione di avviare nuove procedure di scelta del contraente, fino all’emissione di diverse diffide da parte del Comune di Rende”. Provvedimenti che non hanno sortito alcun effetto come le ingiunzioni di pagamento a titolo di sanzione amministrativa per esposizione di pubblicità abusiva sul territorio comunale emesse dalla Prefettura di Cosenza.

Il ruolo della Rende Servizi

L’impresa pretendeva inoltre di essere risarcita per “perdita di chance e pregiudizio all’immagine”, ma le sue ragioni sono state ritenute inammissibili e in parte infondate. É stata quindi condannata al pagamento in favore del Comune di Rende delle spese di giudizio quantificate, appunto, nella somma di 15.000 euro. Pubbliemme ha impugnato anche la decisione del Comune di affidare l’affissione dei manifesti pubblicitari alla Rende Servizi, società in house del Comune, in attesa della nuova gara, in teoria solo per il trimestre dicembre 2024 – febbraio 2025. Il ricorso è stato rigettato e attualmente le rendite degli impianti pubblicitari sono riscosse direttamente dagli uffici comunali. Un servizio con tariffe trasparenti (da 180 a 400 euro ogni 2 settimane) che, a pieno regime, garantisce circa 54mila euro di utili mensili. Soldi che, almeno per ora, vengono versati nelle casse comunali.

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