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A Rende il Simposio Nazionale sulla conservazione dei semi antichi e la biodiversità agricola

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A Rende il Simposio Nazionale sulla conservazione dei semi antichi e la biodiversità agricola

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RENDE (CS) – Si è svolto qualche giorno fa, presso il suggestivo RiMuseum – Museo per l’Ambiente dell’Unical a Rende (CS), il Simposio Nazionale sulla Conservazione dei Semi Antichi e della Biodiversità Agricola, organizzato dall’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere e PerBenessere. L’evento ha registrato una grande partecipazione e suscitato profondo interesse attorno a un tema di vitale importanza per il futuro dell’agricoltura, dell’ambiente e della sicurezza alimentare.

La giornata ha visto il coinvolgimento di istituzioni, mondo accademico, ricercatori, agronomi, studenti e cittadini, dimostrando quanto la biodiversità agricola sia oggi una priorità nel dibattito scientifico, sociale e politico. Custodire i semi antichi non significa soltanto conservare il passato, ma rappresenta un atto concreto per affrontare le sfide del cambiamento climatico, della sovranità alimentare e della sostenibilità agricola.

La biodiversità agricola è oggi uno dei temi più rilevanti a livello globale. Ogni seme antico rappresenta un patrimonio genetico, culturale e territoriale, tramandato da generazioni e adattato ai diversi ecosistemi locali. Difendere questa ricchezza significa investire in un’agricoltura autonoma, sostenibile e in armonia con i territori.

Il Simposio ha voluto rilanciare con forza questo messaggio: la diversità è la chiave per un futuro più equo, sano e sostenibile. Da qui l’intento, già annunciato dagli organizzatori, di trasformare l’evento in un appuntamento annuale a carattere nazionale, punto di riferimento per tutte le regioni italiane.

La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di figure di spicco:

  • Luciana De Rose, in rappresentanza del SIMU – Sistema Museale Unical
  • Nicodemo Passalacqua, referente Orto Botanico e docente Unical
  • Francesco Rosa, membro Giunta Nazionale Agrocepi
  • Giovanni Misasi, Presidente Associazione Biologi Senza Frontiere

A moderare l’incontro Teresa Pandolfi, membro del Comitato Tecnico Scientifico ASBSF.

Il programma ha visto una ricca sessione convegnistica con interventi altamente qualificati:

Rocco Mafrica, Università Mediterranea di Reggio Calabria, sul recupero e valorizzazione della biodiversità frutticola in Calabria
Luigi Gallo, ARSAC, sulla biodiversità dei legumi calabresi come risorsa di sviluppo
Innocenzo Muzzalupo, dirigente di ricerca CREA, sul germoplasma olivicolo nazionale
Domenico Amantea, Unical, sulla germinazione e biodiversità spontanea calabrese nell’era del cambiamento climatico
Francesca Palumbo e Antonella Neri, Regione Calabria, sull’attuazione delle norme per la salvaguardia della biodiversità agricola
Marcello Bruno e Fabio Petrillo, ARSAC, sul ruolo dell’ente nel recupero e nella conservazione della biodiversità agraria.

ESPERIENZE, DEGUSTAZIONI E TRADIZIONE CALABRESE

La giornata è stata arricchita da workshop tematici, da un’interessante esposizione di semi antichi a cura dell’ARSAC e da un’apprezzata degustazione di prodotti tipici calabresi, a testimonianza del profondo legame tra biodiversità e cultura alimentare. Le attività dimostrative, i workshop e lo spazio dedicato alle degustazioni sono stati coordinati con grande cura da Maria Josè Pucci, presidente dell’Associazione PerBenessere, insieme a Maria Grazia Felice e Amelia Bruno dell’Associazione Biologi Senza Frontiere, garantendo un’organizzazione attenta ai dettagli e orientata alla valorizzazione delle eccellenze territoriali e delle buone pratiche legate alla biodiversità agricola. Tra le specialità:

  • Bocconotto di Mormanno
  • Olio extravergine Nociti di Spezzano
  • Miele di Calabria di Malito
  • Chjina di San Fili

Un ringraziamento sentito va a tutti i relatori, che hanno saputo coniugare rigore scientifico e passione, contribuendo a una riflessione ampia e concreta. Un grazie particolare al pubblico, numeroso e partecipe, che ha animato il confronto con interesse e partecipazione.

Si ringraziano gli enti patrocinanti:
Regione Calabria, FNOB – Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi, Università della Calabria, ARSAC, Agrocepi e SIMU, per il prezioso sostegno e l’attenzione dimostrata al tema.

Un ringraziamento speciale a Vittoria Carnevale, direttrice SIMU, per l’ospitalità e la disponibilità che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento in un contesto scientificamente e culturalmente prestigioso.

Il Simposio del 7 aprile ha rappresentato non solo un momento di confronto, ma l’inizio di un percorso, ha difatti posto le basi per un progetto ambizioso: creare una rete nazionale per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità agricola, in cui ogni regione possa portare il proprio contributo.

L’appuntamento è già fissato per la prossima edizione.

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