Oggi pomeriggio alle 17.00 il Centro Direzionale BCC Mediocrati di Rende ospiterà la decima edizione del Progetto Bancartis, attraverso il quale, annualmente, l’istituto bancario rendese arricchisce con l’opera di un nuovo artista la sua collezione di opere d’arte.
RENDE (CS) – Un progetto che rappresenta l’intensa vitalità della scena artistica del territorio calabrese dal Novecento a oggi. Quest’anno la collezione Bancartis si arricchisce delle opere di Giovan Battista Rotella e Antonio Pujia Veneziano.
E’ dal 2008 che l’istituto bancario BCC Mediocrati ha intrapreso qeusta importante iniziativa di sostegno e valorizzazione dell’arte e della cultura Made in Calabria, dando vita a una collezione di opere d’arte e artigianato artistico di primissimo rilievo, con l’intento di raccogliere un corpus in grado di testimoniare efficacemente il grande fermento e l’intensa vitalità della scena artistica di un territorio particolarmente fecondo di creatività e arte, dal Novecento a oggi.
Giunto alla nona edizione, il Progetto Bancartis, apre le sue porte ai pittori Gian Battista Rotella (nato a Gimigliano nel 1947) e Antonio Pujia Veneziano (originario di Monterosso Calabro, 1953). I dipinti initolati rispettivamente “Frammenti” e “Verità per Verità”.
A parlare della presentazione di questo pomeriggio ai microfoni di Rlb Radioattiva, degli artisti e delle loro opere e del progetto Bancartis, Federico Bria segretario generale della BCC Mediocrati
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Gli artisti
Gian Battista Rotella è fautore di una ricerca marcatamente concettuale, ma supportata da un’estrema abilità tecnica. Il critico e storico dell’arte Paolo Levi, di lui scrive: «il lavoro pittorico di Rotella appartiene alla storia dell’arte del nostro tempo, appartenendo da una parte all’avanguardia concettuale, e dall’altra alla tradizione». Negli anni, Gian Battista Rotella ha esposto le sue opere in numerose mostre collettive e personali in tutta Italia. Nel ’97 riceve dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi il Premio alla carriera, per le sue «favole naturalistiche che, dalla forma all’ orma, si fanno memoria e lontananza nel desiderio».
Vincenzo Pujia Veneziano, sin dalle prime esperienze artistiche, rivolge la sua attenzione all’astrattismo segnico e gestuale a cui piega anche la fisicità della materia, smaterializzandola in tracce calligrafiche dal forte potere evocativo. Di lui scrive Tonino Sicoli: “Pujia è un passeggero di un viaggio nei territori nebbiosi del pre-logico e del pre-testo, in quell’area al margine, fra i generi espressivi e i linguaggi visivi, là dove la forma non è né scrittura né immagine preordinata. Siamo nell’ambito di una pittura pura, che si struttura su componenti primordiali, autoreferenti, minimali”.
La produzione artistica dei due maestri sarà esposta in una mostra antologica:
Pujia Veneziano dal 10 dicembre al 28 gennaio, presso il Museo MAON di Rende;
Giovan Battista Rotella nella primavera 2017, presso il Museo MACA di Acri.