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In smartworking per mancanza di sedie: a San Giovanni in Fiore il caso al Centro per l’Impiego

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In smartworking per mancanza di sedie: a San Giovanni in Fiore il caso al Centro per l’Impiego

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SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Una vicenda surreale e, allo stesso tempo allarmante quella segnalata dal sindacato CSA-Cisal presso il Centro per l’Impiego di San Giovanni in Fiore, dove la mancanza di sedie idonee ha costretto un’operatrice, reduce da un delicato intervento alla colonna vertebrale, a lavorare in smartworking fino alla fornitura di una sedia conforme.

Il problema non è isolato in quanto l’ufficio conta 7 dipendenti e tutte le sedute risultano usurate, instabili o rotte, mettendo a rischio la salute di chi lavora e compromettendo l’accoglienza dell’utenza. Il sindacato ha documentato la situazione con foto e segnalazioni ufficiali, sottolineando la violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro previste dal D.lgs. 81/2008.

La questione è stata portata all’attenzione della Regione Calabria già a luglio 2024, ma senza alcuna risposta concreta. Solo dopo un sollecito della dipendente interessata – che scriveva il 18 settembre “continuo ad avere problemi di salute” – l’Amministrazione ha autorizzato temporaneamente lo smartworking. «È una toppa, non una soluzione – commenta il dirigente sindacale Gianluca Tedesco. – Cosa si pensa di fare per gli altri sei lavoratori che continuano a lavorare su sedie pericolose?». Tedesco evidenzia anche il danno d’immagine per un ufficio pubblico che accoglie ogni giorno cittadini in ambienti indecorosi e non sicuri.

Secondo CSA-Cisal, sono molti i Centri per l’Impiego e gli uffici periferici calabresi a versare in condizioni analoghe. Da qui la richiesta alla Regione di sostituire immediatamente tutte le sedute danneggiate con arredi conformi alle normative, iniziando da San Giovanni in Fiore. «Non si può parlare di potenziamento dei Centri per l’Impiego – conclude il sindacato – se non si garantiscono prima condizioni di lavoro dignitose per il personale».

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