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Bisignano: giovedì alle 21:00 l’inaugurazione della statua di Sant’Umile in un giardino del Santuario

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Bisignano: giovedì alle 21:00 l’inaugurazione della statua di Sant’Umile in un giardino del Santuario

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BISIGNANO (CS) – Giovedì 21 agosto, alle ore 21:00 verrà inaugurata la statua di Sant’Umile di Bisignano. L’opera sarà posta in un giardino del santuario interamente realizzato dall’azienda “Lionetti Garden”. Con l’aiuto della squadra di lavoro e con tanto amore e devozione verso Sant’Umile, è stata creata un’area verde dando valore e bellezza ad uno spazio che prima risultava essere abbandonato. In questa area si potrà ammirare la statua dell’amatissimo Umile beatificato nel 1882 e proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.

Umile da Bisignano, nato Luca Antonio Pirozzo il 26 agosto 1582, si distinse fin dall’infanzia per la sua profonda pietà: frequentava quotidianamente la Messa, pregava assiduamente e meditava sulla passione di Cristo anche durante i lavori nei campi. Entrato nella Confraternita dell’Immacolata Concezione, era considerato esempio di virtù e umiltà. A diciotto anni percepì la chiamata alla vita religiosa, ma poté realizzarla solo nove anni dopo, entrando nel noviziato dei Frati Minori a Mesoraca. Qui, seguito da guide spirituali sante, emise la professione religiosa nel 1610.

Fin dai primi anni si distinse per l’obbedienza, la carità, il fervore nella preghiera e le pratiche di penitenza. Aiutava i poveri con quanto riceveva dalla Provvidenza e visse in costante ricerca della santità.  Era noto per i doni mistici e carismatici: ebbe frequenti estasi (che gli valsero il soprannome di “frate estatico”), discernimento dei cuori, profezia, miracoli e soprattutto la scienza infusa. Pur analfabeta, sapeva rispondere con profondità a questioni teologiche, sorprendendo studiosi e vescovi che lo sottoposero a esami. La sua fama di santità si diffuse rapidamente: fu stimato dai confratelli, dal popolo e da personalità di rilievo. I papi Gregorio XV e Urbano VIII lo vollero a Roma, dove rimase diversi anni, soggiornando nei conventi di San Francesco a Ripa e Sant’Isidoro, offrendo preghiere e consigli anche ai pontefici.

Nonostante il desiderio di partire in missione, rimase in Italia continuando a servire i più umili, gli emarginati e i poveri. La sua vita fu un’incessante preghiera per l’umanità. Alla domanda su cosa chiedesse a Dio, rispose che chiedeva soltanto perdono per sé e per tutto il genere umano, e la grazia di amarlo come ciascuno è chiamato ad amarlo. Visse sempre con spirito di obbedienza, povertà e castità gioiosa, fino alla morte avvenuta a Bisignano il 26 novembre 1637, “nel luogo in cui aveva ricevuto lo spirito della grazia”. Fu beatificato da Leone XIII il 29 gennaio 1882 mentre venne proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.

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