Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Mobilità ferroviaria, zone isolate e cittadini costretti all’uso dell’auto. Sapia: «Basta con il Far West dei trasporti»

Provincia

Mobilità ferroviaria, zone isolate e cittadini costretti all’uso dell’auto. Sapia: «Basta con il Far West dei trasporti»

Pubblicato

il

Mobilità ferroviaria

COSENZA – “L’ennesima disavventura ferroviaria vissuta nei giorni scorsi da una comitiva di turisti in viaggio nel nostro territorio non rappresenta un episodio isolato. È solo la punta dell’iceberg di un disagio quotidiano che riguarda migliaia di persone, costrette ogni giorno a convivere con un sistema di trasporti pubblici lacunoso, scollegato, spesso inaccessibile“.

È quanto denuncia Michele Sapia, segretario generale della UST CISL Cosenza che da tempo ha richiesto un intervento deciso sulla mobilità provinciale, con particolare attenzione a giovani e anziani e alla connessione tra aree interne e zone costiere. Sapia rivolge un appello alle istituzioni e alla politica, al mondo dell’impresa, del lavoro, della cultura e alla società in generale: “è il momento di superare definitivamente un problema atavico che continua a connotare negativamente la nostra regione, rappresentando un pessimo biglietto da visita. Basta con il Far West dei trasporti: è ora di voltare pagina e di traghettare il nostro territorio verso un futuro fondato sull’innovazione, l’efficienza e la sostenibilità. Dalla marginalità all’avanguardia: è questa la direzione. Non è più rinviabile”.

Mobilità ferroviaria assente, l’auto unica risorsa per gli spostamenti

“Se in altre realtà regionali del Sud i treni vengono utilizzati regolarmente da studenti, lavoratori e pensionati, nella maggior parte delle realtà della provincia di Cosenza – soprattutto nei centri montani e lungo alcune zone della costa – residenti e perfino i turisti – evidenzia Sapia – non hanno alcuna reale alternativa al mezzo privato. Nei mesi estivi, quando la movida si concentra sulle località balneari, la situazione si aggrava ulteriormente: chi non possiede un’auto è spesso costretto a rinunciare a esperienze sociali, eventi o semplici uscite serali. Al netto di sporadiche esperienze, i genitori diventano gli unici “mezzi pubblici” disponibili con evidenti disagi e rischi”.

Il segretario generale della UST CISL Cosenza spiega che l’assenza di collegamenti pubblici adeguati “costringe famiglie e turisti a ricorrere all’auto privata, affrontando arterie stradali insufficienti e pericolose come la Crocetta o l’attuale SS 106″.

La rete presente: obsoleta e senza integrazione

Il segretario generale della UST CISL Cosenza ricorda inoltre che la rete ferroviaria presente in provincia è “obsoleta”. Sulla fascia jonica, ricorda ancora Sapia “i collegamenti da Cosenza verso la Puglia – da Rocca Imperiale fino a Taranto – sono quasi inesistenti. La tratta Cosenza–Crotone non è competitiva, con orari e tempi di percorrenza che non rispondono alle esigenze della mobilità reale. E poi, il nodo di Sibari continua a essere un esempio emblematico di mancata integrazione: le coincidenze sono rare o scomode, e un viaggio per raggiungere la Puglia può durare anche otto ore, quando ne basterebbero tre con una programmazione efficiente”.

Sapia continua nell’illustrare le difficoltà presenti lungo la rete ferroviaria: “A ciò si aggiunge la necessità di potenziare la tratta ferroviaria Sibari-Crotone affinché, in tempi brevi, – agigunge – diventi realmente operativa tutto l’anno, e non solo nel periodo estivo. Una linea efficiente è infatti essenziale per chi si sposta quotidianamente per lavoro o per accedere a cure presso strutture ospedaliere e sanitarie, in un territorio che non può più permettersi di restare isolato. Si auspica quindi un’accelerazione concreta degli interventi in corso, con l’obiettivo di rispettare i tempi previsti e garantire un servizio regolare e continuo lungo tutto l’arco dell’anno”.

Molte stazioni restano chiuse

Sulla fascia tirrenica la situazione non è migliore, continua Sapia: “l’ultima corsa ferroviaria festiva per raggiungere il comune di Paola parte verso le ore 19.00, troppo presto per una giornata estiva o per chi rientra da altre località di mare. Poi alcune stazioni ferroviarie come Campora San Giovanni e Longobardi, pur ristrutturate, restano chiuse. E le storiche fermate di Cirella e San Nicola Arcella, scomparse da anni dalla geografia ferroviaria, continuano a essere ignorate nonostante il loro potenziale strategico per il turismo costiero”.

Le richieste di Michele Sapia

“Servono soluzioni immediate: – tuona Sapia – orari più funzionali, collegamenti diretti tra aree interne e costiere, collegare la costa Tirrenica con quella Jonica, riattivazione e riqualificazione delle stazioni abbandonate, integrazione tra linee regionali e interregionali. Inoltre, il nuovo servizio “Cedri Line” non basta a colmare i disservizi”.

“In un territorio già provato da decenni di isolamento infrastrutturale – dice ancora Michele Sapia – non possiamo più permetterci disattenzione e sterili polemiche e confusioni. La mobilità è un diritto che riguarda tutti, la vita quotidiana delle persone, le opportunità dei giovani, la sicurezza delle famiglie e dei pendolari. La buona mobilità, anche ferroviaria, non è un lusso ma rappresenta un fattore strategico che necessita di investimenti, pianificazione e programmazione adeguata e che può rappresentare un punto di svolta per i servizi e per i vari comparti produttivi, a partire dal turismo, dal terziario e dall’agroalimentare. Serve un cambio di passo, concreto, condiviso e rapido che veda tutti protagonisti per nuovi obiettivi, mettendo al centro confronto, opportunità e buon senso”.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA