Area Urbana
Rete di Trieste: presentata a Cosenza la prima piattaforma programmatica del network di amministratori cattolici
 
																								
												
												
											COSENZA – Nella sala consiliare del comune di Cosenza ieri, la presentazione della prima piattaforma programmatica della Rete di Trieste, il network degli amministratori cattolici nata a margine della Settimana Sociale di Trieste. Presenti all’incontro, diversi amministratori ed ex amministratori locali nonché numerosi rappresentanti del mondo associazionistico.
In apertura, il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha portato i propri saluti, evidenziando «la presenza attiva sul territorio della Chiesa che con l’amministrazione comunale vive una collaborazione reciproca di servizio alla nostra città». A prendere poi la parola è stata Bianca Rende, della Rete di Trieste di Cosenza, che ha evidenziato come «questo network di amministratori e operatori sociali sia nato dall’esigenza di unire i cattolici e contribuire alla rinascita di un modo di fare politica ispirata ai valori più alti del cristianesimo». Rende ha poi richiamato alla necessità di «far convergere l’impegno politico verso i valori comuni, al di là di ogni schieramento partitico, in cui tutti possono ritrovarsi». Particolarmente apprezzato l’intervento di Giuseppe Marino, coordinatore regionale della Rete di Trieste e consigliere metropolitano di Reggio Calabria, che ha illustrato la genesi e gli obiettivi della Rete stessa.
Significativo è stato anche l’intervento di Maurizio Misasi, presidente della Fondazione Misasi – Ereditare la Terra di Cosenza, che ha portato la propria esperienza di impegno civico, figlia di una lunga tradizione familiare. Misasi è impegnato in prima persona al fianco di Bianca Rende nella Rete di Trieste di Cosenza.
A riflettere sul valore della proposta è stata invece Maria Donato, presidente provinciale Acli di Cosenza, che ha posto l’accento in particolare sull’importanza dell’associazionismo nel territorio calabrese e cosentino. Su tanti dei punti programmatici presenti nella piattaforma programmatica, infatti, le Acli portano già avanti diversi progetti sui territori. A dimostrazione di come, le idee della Rete, degli amministratori italiani e degli operatori sociali, collimino su tanti aspetti e possano vicendevolmente rafforzarsi.
Proprio il territorio è il punto di forza della Rete, come evidenziato da Marco Iusi, manager di una multinazionale, al quale è spettato il compito di illustrare i punti della piattaforma programmatica e di raccontare anche i progetti virtuosi già avviati nella città di Cosenza in materia di partecipazione giovanile in politica, del coinvolgimento nel dibattito cittadino delle scuole, l’attenzione alle aree interne. Realtà evidenziate anche da don Fabio De Santis, direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Diocesi che, portando anche i saluti di monsignor Checchinato, ha evidenziato come la Rete di Trieste sia oggi uno «strumento per coltivare il cammino sinodale, di partecipazione attiva alla vita della chiesa e nella costruzione di una città fondata sui valori più alti».
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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