Calabria
‘Riconoscere la Palestina’, ecco chi prende posizione. La Regione Calabria farà la sua parte?
 
																								
												
												
											COSENZA – In un lembo di terra, il massacro di 60mila persone in pochi mesi. La striscia di Gaza, in Palestina, vive ormai sotto un costante attacco di quelle che vengono definite bombe ‘intelligenti’ e che stanno distruggendo un’intera popolazione. Da una parte il terrorismo di Hamas, dall’altra le lucide, brutali e folli direttive di Nethanyau. Da qualche settimana, in Italia, dopo un silenzio assordante, si solleva da più parti un coro di contestazione contro quello che può essere definito – a tutti gli effetti – un genocidio di massa. Il primo a prendere posizione contro i bombardamenti israeliano è stato il comune di Bari, che già lo scorso gennaio aveva approvato una mozione per impegnare il sindaco Vito Leccese a trasmettere al governo italiano la richiesta di riconoscimento dello Stato della Palestina come entità sovrana e indipendente. Subito dopo, la Regione Puglia, seguita dall’Emilia Romagna – entrambe governate dal centrosinistra – hanno dichiarato che non intratteranno più rapporti con esponenti istituzionali di Israele. Dalla Cittadella, al momento, tutto tace, e ci si chiede, ora, se il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, seguirà le orme dei suoi colleghi, prendendo posizione sulla questione.
In Calabria oltre 100 comuni esporanno la bandiera palestinese
Mentre in Consiglio Regionale il Pd e il M5s hanno presentato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, sono oltre 100 i comuni calabresi che hanno esposto, giovedì 5 giugno, contemporaneamente, la bandiera palestinese. L’azione fa seguito a una proposta lanciata via social da Pina Condò, conosciuta nel mondo della comunicazione politica e istituzionale della regione, e ha riscosso un’adesione massiccia nel giro di poche ore. Ci si chiede, ora, se il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto,
“L’azione, apparentemente semplice – afferma Condò – si trasforma in un messaggio potente proprio perché compiuto all’unisono, nello stesso giorno, da rappresentanti istituzionali di prima linea, in quotidiano contatto con le popolazioni. Sindaci, ma anche madri, padri, figli/e, fratelli o sorelle, hanno deciso di dare voce al sentire diffuso, al senso di angoscia e all’indignazione che pervade le comunità calabresi di fronte al massacro in corso a Gaza”.
“Questa iniziativa collettiva – prosegue – è un grido di dolore e un richiamo forte alla comunità internazionale, all’Europa e ai singoli governi. L’obiettivo è triplice: fermare immediatamente il massacro a Gaza, compiuto dal governo di Netanyahu non a nome del popolo israeliano che alla pari del popolo palestinese chiede pace, consentire l’ingresso degli aiuti alimentari e umanitari alla popolazione civile, e affermare e garantire una pace duratura. La mobilitazione dei comuni calabresi si erge quindi come un simbolo di solidarietà e un monito all’azione urgente di fronte alla tragedia umanitaria”.
“Non è un atto contro nessuno – riferisce il Comune di Vibo Valentia in una nota – ma un segnale di vicinanza alle vittime civili, con un occhio particolare ai più piccoli. L’amministrazione esprime altresì rispetto per tutto il popolo israeliano, pur condannando l’azione del suo governo”
 
                         
								 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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