Calabria
Emergenza povertà infantile: in Calabria numeri drammatici. Il CNDDU lancia l’allarme
 
																								
												
												
											CATANZARO – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), attraverso il presidente, prof. Romano Pesavento, esprime profonda preoccupazione per i dati pubblicati da Eurostat sullo stato della povertà e dell’esclusione sociale tra i minori in Italia nel 2024. Una fotografia impietosa, che mostra un peggioramento generale, con numeri allarmanti soprattutto nelle regioni del Sud, come la Calabria.
Secondo i dati, il rischio povertà per i bambini sotto i sei anni è salito al 27,7% (contro il 25,9% del 2023), superando la già alta media dell’Unione Europea (24,2%). Anche per i minori sotto i 18 anni il rischio resta elevato (27,1%), e per gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni si registra un dato ancora più critico, al 27,9%.
Calabria e Campania, livelli allarmanti
Ma è sul piano territoriale che emergono le disuguaglianze più profonde: in Calabria e in Campania, la povertà minorile tocca livelli doppi rispetto alla media nazionale. In Calabria, molte famiglie vivono in condizioni di grave deprivazione materiale, senza la possibilità di riscaldare le proprie case, garantire pasti regolari ai figli o coprire le spese essenziali. Il CNDDU sottolinea come questa situazione abbia effetti devastanti sullo sviluppo educativo, sociale e psicologico dei più giovani: “una società che lascia indietro i più piccoli è una società che compromette il proprio futuro”. E la Calabria, già colpita da fenomeni di spopolamento, emigrazione giovanile e carenze infrastrutturali, rischia di pagare un prezzo altissimo in termini di crescita e coesione sociale.
Docenti fuorisede
Non meno grave è la condizione dei docenti fuorisede, molti dei quali operano anche in Calabria. Giovani, spesso precari, costretti a trasferirsi lontano da casa, si trovano a vivere in situazioni economiche difficilissime, nonostante il ruolo fondamentale che svolgono nella formazione delle nuove generazioni. Il CNDDU denuncia che molti insegnanti non riescono a sostenere le spese di affitto, bollette e necessità quotidiane, specialmente nelle grandi città dove il costo della vita è elevato.
Per far fronte a questa doppia emergenza — povertà infantile e disagio economico del personale scolastico — il Coordinamento chiede al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, di intervenire con misure straordinarie e concrete:
– Un piano nazionale di contrasto alla povertà infantile che integri politiche educative e sociali;
– Il rafforzamento dei servizi per l’infanzia nei territori più svantaggiati, come la Calabria;
– L’introduzione di un contributo economico per i docenti fuorisede, proporzionato al costo della vita nelle varie aree del Paese;
– Investimenti nella scuola pubblica, per offrire ambienti dignitosi, inclusivi e attrezzati.
“La Calabria ha bisogno di essere ascoltata e sostenuta con interventi strutturali e mirati”, ribadisce il Prof. Pesavento. “Non possiamo continuare a ignorare il grido silenzioso dei bambini e dei docenti che vivono in condizioni di ingiustizia sociale”. Il CNDDU rinnova il suo impegno nella promozione dei diritti umani e dell’equità educativa, invitando le istituzioni locali e nazionali a non voltarsi dall’altra parte di fronte a un’emergenza che, se trascurata, rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro del Mezzogiorno e dell’intero Paese.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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