Provincia
Il fuori onda di Oliverio sulla Succurro e il marito «farabutti». La replica «logorato dalla brama di potere»
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Continua a tenere banco la questione sui debiti nella casse della provincia di Cosenza. Se la Presidente Succurro aveva evidenziato che una parte di quei debiti erano stati ereditati dalla passata amministrazione di Mario Oliverio, lo stesso ex governatore della Calabria ed ex presidente della Provincia era andato su tutte le furie annunciando una conferenza stampa (che si è tenuta ieri) nella quale era passato al contrattacco «porterà dati e documenti che inchiodano la Succurro».
A mettere ulteriore benzina sul fuco delle polemiche uno spezzone di video pubblicato ieri proprio dalla Succurro sulla sua pagina Facebook «Mario Oliverio diffama me e mio marito, come mostra questo filmato. Ci chiama farabutti, senza accorgersi che sono ancora accese le telecamere della sua conferenza stampa di oggi. Che registrano i suoi insulti e mostrano un uomo logorato dalla brama di potere, rosso e cupo in volto, incapace di contegno e di rispetto».
«Non so se la sua sia rabbia incontenibile per tutte le occasioni che ha sprecato, per i buchi che ha lasciato nella Provincia di Cosenza, perché l’abbiamo smascherato, perché ha perso per sempre la poltrona o per tutti questi motivi insieme. Comunque mi fa molta pena, perché un ex presidente della Regione non deve perdere il controllo, soprattutto nei riguardi delle donne».
La conferenza stampa: «falsità e tentativi di mistificazione»
Ieri nella conferenza stampa Oliverio ha parlato di falsità e bugie in merita alla sua gestione dell’ente accusando l’attuale presidente Succurro di «operazioni spregiudicate» ma soprattutto di «falsità e tentativi di mistificazione della presidente che gestisce in modo privatistico con il marito Marco Ambrogio un ente pubblico. Assurdo ciò che sta accadendo. Assurdo – accusa ancora Oliverio – attribuire questo disavanzo alle amministrazioni precedenti al 2014, ovvero alle mie. Mi rivolgo pubblicamente alla Corte dei Conti: vi autorizzo a controllare tutti gli atti della mia amministrazione, anche se sono passati più di dieci anni. Ma aprite oggi gli occhi su quello che sta succedendo nella Provincia di Cosenza».
Si scaricano responsabilità su chi ha lasciato l’Ente sano
Siamo davanti ad un vero e proprio paradosso visto che «dopo 11 anni si cerca di scaricare la responsabilità a chi ha lasciato un ente sano e con i conti in ordine. Nel 2013 abbiamo chiuso con un avanzo di oltre 9 milioni, e anche nel 2014 il bilancio è in attivo. Gli 82 milioni di buco sono il frutto dei 52,6 del triennio di Succurro e dei 30 milioni al rendiconto 2022. Sotto la mia gestione mai fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria e abbiamo sempre chiuso con interessi attivi grazie alle giacenze».
«Perché alzare polveroni, gettare fango e scaricare responsabilità arrampicandosi sugli specchi?» spiega Oliverio che continua a snocciolare dati e numeri «nel 2011 il FERPI ci ha premiato come prima provincia d’Italia per la trasparenza e la gestione del bilancio. E nel 2012 siamo arrivati secondi dopo Bolzano ora stati sforati 6 parametri su 8. I revisori dei conti avevano annotato che in un anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 il bilancio era fortemente peggiorato: in un anno si erano accumulati 44 milioni di debito pubblico.
«Rosaria Succurro parla di crediti dalla Regione pari a 30 milioni di euro ma è una cifra che non si mette nel fuori bilancio bensì nel residuo attivo. Se fosse un debito, quella cifra mostre arriverebbe a 112 milioni. Se queste cose se queste cose fossero accadute con altre amministrazioni di altri colori la reazione sarebbe stata ben diversa».

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