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Acri: stretta del sindaco contro il degrado urbano, nuove regole per chi nutre randagi. Multe fino a 500 euro

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Acri: stretta del sindaco contro il degrado urbano, nuove regole per chi nutre randagi. Multe fino a 500 euro

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ACRI (CS) – «Non è un provvedimento contro chi ama gli animali – precisa Capalbo – ma un atto di responsabilità per coniugare sensibilità e rispetto del bene comune». E così ad Acri, il sindaco ha istituito nuove regole per chi si prende cura degli animali randagi con un’ordinanza contingibile e urgente per contrastare il degrado urbano e migliorare le condizioni igienico-sanitarie in città. Il provvedimento, introduce una serie di obblighi per i cittadini che somministrano cibo a cani e gatti randagi sul territorio comunale. Alla base dell’ordinanza, il ripetersi di comportamenti scorretti: «In diverse aree urbane viene lasciato cibo in modo improprio – spiega Capalbo – con resti di pasti, ossa e croccantini abbandonati direttamente sul suolo pubblico, spesso accompagnati da contenitori di plastica o carta. Tutto ciò contribuisce a un degrado visivo e olfattivo delle vie cittadine».

Non solo randagi, cibo attira anche i cinghiali

Oltre al decoro urbano, il sindaco sottolinea anche i rischi per la salute pubblica: gli alimenti lasciati incustoditi attirano non solo animali randagi, ma anche fauna selvatica, in particolare cinghiali. Un problema che si intreccia con l’emergenza sanitaria legata alla diffusione della Peste Suina Africana, che ha già interessato varie aree del Sud Italia.

Le nuove regole: pulizia e contenitori riutilizzabili

L’ordinanza impone a volontari e cittadini che si occupano degli animali randagi di seguire precise linee guida: il cibo dovrà essere somministrato solo in contenitori riutilizzabili e igienizzabili. È vietato l’utilizzo di stoviglie monouso e l’abbandono diretto del cibo sul terreno. Chi assiste stabilmente colonie feline o canine dovrà inoltre:

– garantire la pulizia quotidiana dell’area di somministrazione;
– rimuovere tempestivamente avanzi e contenitori;
– evitare sovraffollamento e promuovere il benessere animale;
– raccogliere le deiezioni;
– prevenire disturbi alla quiete pubblica o danni a persone e cose.

Previste sanzioni fino a 500 euro

Le sanzioni previste per i trasgressori vanno da 25 a 500 euro. Nei casi più gravi, è possibile la segnalazione all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’art. 650 del Codice Penale, che punisce la mancata osservanza di provvedimenti dell’autorità. L’ordinanza, già in vigore, sarà pubblicata sull’Albo Pretorio e sul sito del Comune. Prevista anche un’intensa campagna informativa tramite manifesti affissi in città. La Polizia Locale, insieme agli enti competenti, sarà incaricata di vigilare sull’applicazione delle nuove disposizioni.

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