Provincia
Centrale del Mercure. Sulla norma “Laghi” deciderà la Consulta il prossimo 8 luglio
 
																								
												
												
											LAINO CASTELLO (CS)  – Il presidente della Corte Costituzionale ha fissato per l’udienza dell’8 luglio 2025 la discussione del giudizio di legittimità costituzionale proposto dal presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione Calabria in relazione all’articolo 14 della legge regionale n. 36/2024, la cosiddetta “norma Laghi” che sancisce che “nelle aree dei parchi nazionali e regionali esistenti in Calabria è vietata la realizzazione di impianti di produzione energetica alimentati a biomasse con potenza superiore a 10 MWatt termici. L’articolo 14 prevede, altresì, “l’obbligo di adeguamento a tale limite entro sei mesi dall’entrata in vigore della stessa, pena la decadenza dell’autorizzazione”.
Ad annunciarlo, in una nota, sono i rappresentanti dei Consorzi Legno Valle del Mercure e Agricolo Forestale Biomasse Calabria e i sindaci dei comuni calabresi di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero e lucani di Lauria, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore. Nella nota si precisa che “immediatamente dopo l’approvazione della controversa norma, sono state vibranti le proteste dei sindaci dei Comuni della Valle del Mercure, unitamente alla società che ha in gestione l’impianto, ai consorzi delle imprese operanti con la Centrali, ai lavoratori, ai cittadini e alle organizzazioni sindacali e datoriali”.
Tutti hanno chiesto l’abrogazione “della disposizione, perché palesemente incostituzionale sotto molteplici profili, come evidenziato dalle amministrazioni comunali e dai consorzi in osservazioni scritte trasmesse alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministeri competenti. La richiesta di abrogazione è stata accompagnata – riporta ancora il testo – da puntuali documenti attestanti i dati dell’osservatorio ambientale (che certificano l’indiscussa salubrità dell’aria) e i dati sull’occupazione e le conseguenze drammatiche che ne deriverebbero dalla chiusura dell’impianto”.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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