Area Urbana
Cosenza, agente aggredito da un detenuto nell’infermeria del carcere “Sergio Cosmai”
OSENZA – Non si arrestano le segnalazioni di aggressioni da parte dei detenuti. Una situazione che il Sappe definisce «non più tollerabile». Ieri l’ennesimo caso nelle carceri calabresi. All’interno della casa circondariale di “Sergio Cosami” di Cosenza un detenuto ha aggredito un agente durante una visita in infermeria. Dopo aver preteso di essere sottoposto a dei controlli medici, ha aggredito l’agente penitenziario che lo aveva scortato nella medicheria scaraventandolo a terra. Poi gli ha rifilato un calcio alla gamba. L’agente è stato soccorso con una prognosi si una decina di giorni.
«La situazione è sempre più difficile da gestire, spiega Francesco Ciccone segretario regionale del Sappe. A causa di una popolazione detenuta sempre più violenta e irrispettosa delle regole. Con il sistema della celle aperte e della vigilanza dinamica che si fa fatica a cambiare, unita ai tanti soggetti con problemi psichiatrici più o meno gravi, presenti in carcere, la situazione diventa sempre più difficile».
Nel 2023 quasi 2mila aggressioni in tutta Italia
Solo nel 2023 sono stati oltre 1800 gli agenti aggrediti con una prognosi superiore ai sette giorni poiché picchiati da detenuti. Una media di cinque al giorno. In particolare: sono circa 350 i poliziotti penitenziaria finiti in ospedale in Lombardia; 280 in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria; 270 in Sicilia; 260 in Lazio, Abruzzo e Molise; 210 in Veneto; Trentino e Friuli; oltre 200 in Campania, come in Emilia Romagna e Marche; 190 in Toscana e Umbria; 180 in Puglia e Basilicata; 160 in Calabria e 120 in Sardegna.
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