COSENZA – “Tutto ha il suo momento e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quello che si è piantato, adesso per me è il tempo di andare”. Inizia con un passo della Bibbia, il discorso del Procuratore della repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, nel giorno del suo addio alla toga, per il raggiungimento della pensione.
La cerrimonia si è svolta nella Biblioteca del Tribunale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza alla presenza di autorità civili, istituzionali, militari e religiose. Il capo della procura cosentina, Mario Spagnuolo, nel salutare le numerose autorità presenti, riferendosi al celebre romanzo di Valerio Zurlini, il deserto dei Tartari, ha affermato “che è giunto il momento di lasciare la fortezza bastiani, dove – continua emozionato – per più di 40 anni ho aspettato invano l’arrivo dei barbari, ad altri il compito di aspettare”.
Una carriera lunga 40 anni – ha proseguito – per lo più svolta lontano dalla città, conclusa con grande onore laddove l’avevo cominciata, a Cosenza. Nella consapevolezza di aver fatto un buon lavoro e che i grandi problemi che agitano questa società, non è compito della Magistratura Penale risolverli, perché deve solo individuare le responsabilità per fatti specifici”.
Nel corso del suo discorso di commiato, tanti sono stati i ricordi, dai momenti e dalle persone più significative che hanno segnato la sua carriera, due su tutti, l’avvocato Giuseppe Carratelli dove nel suo studio ha iniziato la professione di avvocato e l’omicidio del direttore del Carcere di Cosenza, Sergio Cosmai, ucciso dalla criminalità organizzata nel 1987.
Spagnuolo: “ora mi dedicherò agli studi”
“Ora mi dedicherò agli studi di diritto tributario perché è una materia che mi interessa molto, fra l’altro continuerò a presiedere la Corte di giustizia tributaria qua a Cosenza, non mi allontanerò molto dal mondo della giurisdizione. Continuerò a studiare, a leggere i miei libri e a fare la vita che tutto sommato facevo prima“, ha concluso Spagnuolo.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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