Area Urbana
Cosenza celebra la Madonna del Pilerio. La città prega la vergine che la salvò da peste e terremoto
 
																								
												
												
											COSENZA – Lunedì 12 febbraio Cosenza festeggia la sua santa patrona: la Madonna del Pilerio. Fu incoronata ben tre volte: la prima, quella del 1607; la seconda, il 12 giugno 1836, per mano dell’Arcivescovo Lorenzo Puntillo e, infine, quella del 1922, da parte di Monsignor Trussoni, l’allora arcivescovo di Cosenza. Oggi, come ogni anno nel giorno della sua celebrazione si chiude il settenario con la solenne processione dal Duomo alle vie della città. Come recita la tradizione popolare, la Madonna salvò la città da una terribile pestilenza che mieteva vittime in tutto il meridione e nel cosentino. Correva l’anno 1576 e mentre il popolo pregava la Madonna affinché fosse liberato dal terribile morbo un fedele, rimasto anonimo, mentre pregava un’immagine dipinta su una tavola, notò, sulle guance dell’effige, una macchia che somigliava al bubbone della peste. Si gridò al miracolo allorquando realmente la peste sparì.
Nel 1603 il vescovo Costanzo, per facilitare l’afflusso dei fedeli, fece sistemare il quadro su un pilastro di fronte la porta piccola della chiesa. Da pilastro il nome è diventato “in pilerio” e da qui’ Madonna del Pilerio. Il dipinto venne poi collocato sull’altare Maggiore e, dopo quattro anni, sistemato in una cappella appositamente costruita. Il 17 aprile 1607, su richiesta unanime dei cosentini, l’Arcivescovo Costanzo incoronò la Vergine del Pilerio come Regina e Patrona della città.
La Madonna del Pilerio: L’effige della vergine che allatta
La prof.sa Maria Pia Di Dario, da questo parere del quadro “uno splendido originale del 1200, con larghi influssi bizantini e con altre esperienze che denunciano una stimolante e complessa temperia culturale“. L’immagine appartiene all’iconografia della cosiddetta “Galaktotrophousa”, “Madonna che allatta”. Ritrae la Madonna nell’atto di allattare Gesù. Le sue mani, avvolte in un manto purpureo, reggono il Bambino vestito con una tunica trasparente stretta da una fascia rossa, seduto sulla mano destra della Madre e con i piedi poggiati sulla mano sinistra. Le mani di Maria, invece, sono avvolte in un manto purpureo. Dietro le due figure, spicca il color oro, tipico delle icone. Ai lati dell’aureola della Madonna, ci sono le sigle “sacramentali” “MR” “DNI”, dipinte in bianco e a caratteri gotici.
Il terremoto: la seconda incoronazione della Madonna del Pilerio
Nel 1783 un violento terremoto colpì Cosenza. La città venne devastata con morti e feriti. In quell’occasione i fedeli constatarono un altro segno tangibile della Madonna: sul suo viso furono notate delle screpolature che in parte scomparvero cessato il terremoto. Il 6 luglio 1798 si stabilì la celebrazione della sua festa il giorno 8 settembre di ogni anno, per la sua Natività. Il 12 giugno 1836 l’Arcivescovo Lorenzo Puntillo ottenne da Papa Gregorio XVI l’autorizzazione ad incoronare per la seconda volta la Madonna come Patrona della città. Vi furono tre giorni di grandi festeggiamenti con grandi addobbi e preparativi degni di una solenne cerimonia. La corona venne addobbata corone d’oro e gemme di grande valore. In seguito al terribile terremoto i cosentini chiesero e ottennero dall’autorità ecclesiastica l’istituzione di una seconda festa, detta “del patrocinio”, in onore della Vergine da celebrarsi ogni anno il 12 febbraio.
Il furto sacrilego della corona nella Cappella
Come documentato dal libro “Il Duomo di Cosenza”, scritto dal professor Luigi Bilotto, nel 1921 un grave furto venne perpetrato ai danni della Cappella e, insieme con altri oggetti preziosi, scomparve anche l’antica corona del 1836. Il gesto sacrilego indignò il popolo dei fedeli che con una commovente manifestazione di massa, raccolse i fondi necessari per acquistarne una nuova. Avvenne, quindi, una ulteriore incoronazione nel 1922, autorizzata dal Capitolo Vaticano il 4 maggio dello stesso anno.
 
Il sacro rito fu officiato dall‘Arcivescovo Trussoni. Il solenne pontificale fu celebrato dall’arcivescovo di Santa Severina alla presenza dei presuli di Catanzaro, di San Marco Argentano, di Bisignano, di Nicotera e Tropea, del vescovo di rito greco di Lungro, del Capitolo metropolitano, del clero regolare e secolare di Cosenza, alla presenza, naturalmente, di una marea di fedeli.
la terza incoronazione e i bombardamenti su Cosenza
Nel 1922 avvenne una terza incoronazione, autorizzata dal capitolo Vaticano e celebrata dall’Arc. Mons. Trussoni. Il 12 aprile e il 28 aprile 1943 Cosenza fu duramente colpita da due violentissimi bombardamenti aerei. Numerose furono le vittime ed enormi i danni agli edifici. La città venne quasi evacuata e le persone si trafserirono nei paesi vicini ritenuti più sicuri. Alcuni coraggiosi fedeli si preoccuparono di mettere in salvo il quadro della Vergine. Per iniziativa dell’Arc. Aniello Calcara fu temporaneamente trasferito nel Convento dei Padri Minori di Pietrafitta. L’anno 1948 fu caratterizzato dalla “Peregrinatio Mariae” voluta da Calcara come preparazione al Congresso Mariano programmato per il 1951. Il 20 febbraio si ebbe a Cosenza un nuovo violento terremoto. Anche in questa occasione i cosentini si affidarono alla protezione della Madonna del Pilerio e chiesero e ottennero da Achille Lauro (amministratore apostolico dell’Arcidiocesi) una processione.
Il 10 maggio 1981 l’Arcivescovo Dino Trabalzini elevò a Santuario della Vergine SS. del Pilerio il monumentale Duomo di Cosenza. Il 6 ottobre 1984 avvenne la storica visita alla Madonna del Pilerio e al Duomo da parte di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II la cui devozione filiale alla Madonna contraddistinse il suo intero pontificato. Il 10 ottobre 1988 Mons. Dino Trabalzini, in chiusura dei festeggiamenti per l’anno Mariano, proclamò la Madonna del Pilerio Patrona Principale dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e ne confermò il titolo di “Patrona della Città di Cosenza”.
 
«Vergine del Pilerio Madre della Chiesa, Tu sei per noi Sostegno, Aiuto e Speranza Noi Ti ringraziamo e Ti benediciamo, ma soprattutto noi Ti amiamo. Tu sei la nostra Madre tenerissima, donataci da Cristo sulla Croce, ascolta la preghiera dei tuoi figli. Non permettere Che ci allontaniamo mai da Te. Rafforza in noi la Fede, sostieni la Speranza, ravviva la Carità. Per Te sia lode al Padre, al Figlio e al Santo Spirito, nei secoli dei secoli. Amen. O Madonna del Pilerio, nostra gloriosa Patrona Prega per noi»
 
                        


 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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