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Sibari, l’odissea di un non vedente: «senza accompagnatore non sali sul bus». Presentata denuncia

Ionio

Sibari, l’odissea di un non vedente: «senza accompagnatore non sali sul bus». Presentata denuncia

Sonia Miceli

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CASSANO ALLO IONIO – La nosta redazione ha accolto la denuncia di G.C., non vedente  sin dall’adolescenza, residente a Milano, che racconta di aver sporto denuncia ai carabinieri per un episodio di discriminazione per disabilità avvenuto nei confronti di un suo amico (anche lui non vedente) sul bus di una nota azienda di trasporti su gomma in partenza da Sibari, Comune di Cassano allo Ionio, e diretto a Catania. L’uomo, testimone dell’accaduto, ha presentato formale denuncia ai carabinieri il 21 novembre scorso e che ha inviato pure alla nostra redazione.

“In queste due settimane, ho deciso di trascorrere qualche giorno con alcuni amici calabresi nel Comune di Cassano All’Ionio”, – racconta l’uomo. “Approfittando della mia permanenza nella cittadina calabrese, ho invitato un mio amico siciliano anche lui non-vedente” per “soggiornare nel fine settimana scorso a casa di amici nella frazione di Sibari”.

L’amico, originario di Catania, per poter venire a Sibari, ha utilizzato una nota compagnia bus e “già nel viaggio di andata, avvenuto sabato 18/11/2023 da Catania, ha avuto alcuni inconvenienti, ma risolvibili. Di fatti, l’autista del predetto bus, gli aveva accennato che non poteva assolutamente viaggiare” sul bus “se non esclusivamente accompagnato. In tale circostanza, il mio amico, non ci ha fatto caso perché ha viaggiato comodamente.

Purtroppo, per il bus di ritorno dalla Frazione di Sibari e diretto Catania,”il mio amico, ha avuto serie difficoltà a prendere il proprio posto. Infatti lo stesso autista del viaggio di andata del pullman gli ha negato categoricamente di salire poiché non poteva avere assistenza e non poteva altresì viaggiare da solo. A questo punto, poiché ero presente anche io presso l’Autostazione di Sibari e ho udito tutto quello che accadeva, ho immediatamente richiesto ausilio ai Carabinieri”.

“A seguito di ciò, – prosegue G.C. – ho sentito l’autista stizzito che ha preso contatti, molto probabilmente, con qualche responsabile della compagnia”. “Dopo svariati minuti di attesa, io e il mio amico ci siamo sentiti profondamente denigrati ed emarginati per la nostra disabilità, ma nel frattempo, forse dopo il consulto telefonico dell’autista con qualche suo superiore, il mio amico, é riuscito a salire per fare ritorno al suo paese di residenza. Tengo a precisare che il Pullman è partito prima dell’arrivo dei Carabinieri, quindi non è stato possibile identificare tale autista scontroso”.

 

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